Diritto

Bindi: bisogna rendere più semplice il ricongiungimento familiare degli immigrati

Friday, 21/7/2006

“In molte Regioni si stanno creando situazioni di grave difficolta’ con l’intervento della Guardia di finanza e della magistratura. Questi genitori non possono pagare multe esorbitanti per l’imperizia di Tremonti”. Il ministro della Famiglia, Rosy Bindi, spiega il senso e il valore della decisione uscita dal Consiglio dei ministri di fermare la restituzione del bonus bebe’ da parte di quelle famiglie di immigrati che lo avevano ritirato non avendone diritto. “La decisione presa oggi dal Consiglio dei ministri serve a ripristinare un po’ di equita’- sottolinea Bindi- e raccoglie le sollecitazioni che avevo avanzato insieme ai ministri Amato e Ferrero”. Si tratta, spiega, “di sanare gli errori commessi dal precedente esecutivo e di evitare che vengano penalizzate le famiglie di immigrati che, senza aver chiesto nulla, hanno ricevuto la lettera in cui si comunicava la possibilita’ di incassare il bonus”.

Ma la decisione del Consiglio dei ministri “e’ anche un segnale importante per tutte le famiglie di lavorati immigrati: se infatti nel nostro paese c’e’ una lieve ripresa della natalita’ lo si deve ai figli di cittadini stranieri nati in Italia negli ultimi anni. Questi bambini sono una preziosa risorsa per il nostro futuro”. A proposito dell’immigrazione, il ministro dice: “Non dobbiamo temere questo fenomeno, ma anzi incoraggiarlo e governarlo con una politica di piu’ efficace integrazione”. Per questi immigrati “la famiglia e’ infatti un fattore di stabilizzazione che aiuta la condivisione dei diritti e dei doveri di chi vuole entrare nel nostro paese”. E poi un annuncio: “Il prossimo passo sara’ la modifica della Legge Bossi Fini per rendere piu’ semplice i ricongiungimenti familiari”.

Protesta contro il blocco delle adozioni internazionali

Saturday, 17/6/2006

Sono 33 le organizzazioni non governative che protestano formalmente contro il blocco delle adozioni internazionali dall’entrata in vigore della nuova normativa, il primo gennaio 2005.
Lo fanno con una lettera aperta, pubblicata sul Financial Times- e rivolta a Romania e Unione europea, a firma di enti autorizzati e associazioni umanitarie europee tra cui l’italiana ‘Amici dei Bambini’ e molte organizzazioni rumene.
Diversi i problemi messi in luce dalle Ong alla vigilia dell’entrata della Romania nella Ue, il prossimo ottobre.
“Numerosi funzionari rumeni continuano a non rispettare la Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia, la Convenzione dell’Aja sulla protezione dei minori, la Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo e il rapporto del Parlamento Europeo del dicembre 2005- recita la lettera- e la maggior parte dei cittadini e dei parlamentari europei non conosce la verita’”.
Sono migliaia i bambini che vengono abbandonati ogni anno e che entrano in una “terra di nessuno” giuridica, dove per mancanza di un documento di nascita o del consenso del genitore che li abbandona, non possono essere dati in affido o adottati, e spesso non possono accedere all’educazione o a cure mediche.
La recente legislazione approvata e definita dal commissario europeo per l’allargamento, Olli Rehn, “pienamente in linea con gli standard Ue e con la Convenzione Onu sui Diritti del bambino”, e’ in realta’ “applicata sporadicamente con un’interpretazione opportunistica e con sanzioni che, in caso di violazione, sono rare”.

Anche in Italia c’è la Fondazione Semper Altius Onlus nata dalla congregazione religiosa cattolica dei Legionari di Cristo

Tuesday, 13/6/2006

In programma anche l’apertura di sportelli di consulenza giuridica, psicologica e medica per gli immigrati. Tra le altre iniziative ci sono il Villaggio dei Ragazzi, a Maddaloni (Caserta), con 1.600 studenti, e ‘Angeli per un giorno’, in favore dei bambini bisognosi delle periferie delle citta’ italiane. Gli ‘angeli’ sono volontari, divisi in gruppi, che prendono in custodia alcuni bimbi, accompagnandoli e assistendoli durante la giornata.
L’attivita’ della fondazione e’ stata presentata a Roma in occasione di un concerto di beneficenza della Guardia di Finanza all’auditorium della Conciliazione. Nel corso della serata e’ stata annunciata una collaborazione tra laAnche in Italia c’è la Fondazione Semper Altius Onlus che si dedichera’ ad attivita’ nell’area dell’aiuto ai minori non accompagnati.
e l’Universita’ Europea di Roma (www.unier.it), che ha festeggiato la conclusione del suo primo anno accademico.
La Fondazione Semper Altius, nata dalla congregazione religiosa cattolica dei Legionari di Cristo, gia’ attiva in diversi paesi, ha appena iniziato la sua attivita’ anche in Italia. La sua missione e’ quella di ‘trasformare, per mezzo di servizi di educazione, salute e sviluppo, la vita di tante persone che vivono nell’indigenza. Il motto della fondazione e’ ‘Carita’ che trasforma’. Una carita’ che non vuole fermarsi soltanto all’aiuto economico, ma che punta alla formazione, all’educazione e alla crescita dei piu’ poveri, affinche’ tutti possano avere le stesse possibilita’ nella vita e conquistare un futuro dignitoso’.
La Fondazione Semper Altius (www.altius.org) ha anche annunciato la costruzione di una scuola per i bambini poveri del Guatemala, che andra’ ad aggiungersi alle altre 23 gia’ attive in 7 Paesi del Sud America (Argentina, Brasile, Cile, Colombia, El Salvador, Messico e Venezuela), con piu’ di 15.000 alunni.
Tramite queste scuole, che fanno parte della rete ‘Mano Amica’, i fanciulli che non hanno risorse economiche vengono educati ed accompagnati fino ai gradi piu’ alti dell’istruzione.

Bertinotti ai bambini: la Camera dei Deputati deve essere come una “casa del popolo”

Monday, 5/6/2006

La Camera dei deputati deve essere come ‘una casa del popolo’. Usa, come lui stesso la definisce una ‘metafora’ il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, per spiegare ai bambini di una scolaresca saliti fino a Barbiana, luogo storico dove insegno’ don Lorenzo Milani, i rapporti tra istituzioni e cittadini.
Prima di entrare nella austera casa che vide l’opera del sacerdote fiorentino, parlando con gli scolari e gli insegnanti, Bertinotti ha affermato: ‘Il presidente della Camera deve cercare di aiutare la Camera dei deputati ad essere un luogo aperto, a non essere una torre d’avorio. Deve essere invece - ha spiegato il suo pensiero ai suoi piccoli ascoltatori - un luogo dove i piccoli e i grandi, i maschi e le femmine, i nativi e i migranti, i ricchi ed i poveri possano considerare come una specie di casa del popolo, un luogo cioe’ dove si decidono le cose che interessano la tua vita e che, quindi, fara’ bene ad occuparsi, altrettanto bene, di te’.
Secondo il presidente della Camera, insomma, la Camera dei deputati, in quanto rappresentante del popolo non deve diventare ‘un luogo separato da esso per non trasformarsi in dannoso od inutile’.
Un insegnante ha poi chiesto se lo stesso don Milani potesse essere riconosciuto come un ‘onorevole’.
‘Certamente - ha risposto prontamente Bertinotti

Telefono azzurro denuncia l’aumento della schiavitù fra i bambini immigrati

Tuesday, 30/5/2006

Le segnalazioni riguardanti situazioni di emergenza che coinvolgono bambini e adolescenti stranieri che vivono in Italia sono in costante aumento. Lo afferma Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro, l’ente gestore del numero di emergenza 114: il servizio che accoglie le segnalazioni di situazioni di pericolo in cui sono coinvolti bambini e adolescenti.
‘Il 25% delle chiamate che arrivano al 114 - continua Caffo - riguardano infatti bambini e adolescenti stranieri, vittime di abuso, maltrattamento e spesso di sfruttamento, una percentuale molto alta che denuncia un fenomeno preoccupante di cui l’ opinione pubblica non sembra essere realmente consapevole. Il caso della banda bulgara e’ fonte di un ulteriore allarme: lo sfruttamento riguarda bambini sempre piu’ piccoli, con strumenti di difesa ancora piu’ ridotti rispetto agli adolescenti e con nessuna consapevolezza dei propri diritti’.
In questo scenario Telefono Azzurro sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione proprio sui bambini stranieri vittima dell’accattonaggio, cosi’ come ha prodotto un opuscolo informativo specifico sulle situazioni di disagio in cui spesso si trovano, sia i minori che vivono in famiglia, sia chi si trova in Italia da solo.
‘Occorre sensibilizzare l’opinione pubblica, in particolare i cittadini ma anche gli operatori e il mondo della scuola, verso le problematiche dei bambini e degli adolescenti stranieri che vivono nel nostro paese: ogni giorno - conclude Caffo - ci imbattiamo in situazioni di accattonaggio o di sfruttamento e spesso facciamo finta di niente, pensiamo che alla fine questi ragazzini alla sera ritornino dalle loro famiglie, o se ce ne accorgiamo, non sappiamo che cosa fare. La segnalazione e’ il primo passo per proteggere i bambini da adulti senza scrupoli’

Ragazzi, appassionatevi alla Costituzione!

Saturday, 20/5/2006

Perché fa notizia il fatto che un gruppo di studenti ha fatto visita, ieri,  al Capo dello Stato ricevendo in dono una copia della Costituzione?

Intanto perché quello di ieri è stato il primo incontro pubblico di Giorgio Napolitano e il fatto che il Presidente della Repubblica abbia scelto di iniziare il suo settennato parlando ai più giovani è un segnale ben preciso di fiducia e speranza nelle nuove generazioni alle quali ha voluto affidare le “regole fondamentaliâ€? del nostro Paese. «È il primo discorso pubblico che pronuncio - ha esordito il  Presidente della Repubblica- e mi fa molto piacere che questo avvenga con voi, ragazzi. Voi sapete che quella degli incontri con le scolaresche al Quirinale è ormai una tradizione inaugurata molti anni fa, tra il 1978 ed il 1985, da un mio predecessore, Sandro Pertini, che aprì questo palazzo solenne». Quindi, continuando a parlare a braccio, ha aggiunto: «Pertini voleva - e anch’io vorrò - che questo palazzo sia vissuto, e che tutti gli italiani, soprattutto i giovani, vi si riconoscano». Infatti «le istituzioni non sono qualcosa di lontano dalla vita di tutti. Sono la base del vivere insieme come cittadini in questo Paese, che vogliamo sia sempre più prospero e democratico». Un paese che ci si augura «possa garantire a tutti, e soprattutto a coloro che si affacciano ora alla vita, la possibilità di realizzare la propria persona».

 
Regalando ai ragazzi una copia della Costituzione, Napolitano ha detto: «Spero che vi appassioni: dice com’è l’Italia e, soprattutto, come dovrebbe essere l’Italia».

E questo invito ad appassionarsi alla Costituzione è arrivato dal più profondo del cuore. Perché non basta amare il nostro Paese. Bisogna amarlo con passione. Per capirlo, per rispettarlo, per farlo vivere e progredire nel rispetto del passato e con lo sguardo verso il futuro. Un futuro che è già scritto in quelle pagine e che dice come l’Italia “dovrebbe essere�.

Agli insegnanti, veicoli verso quel futuro, « pilastri della democrazia» un messaggio di incoraggiamento e di sostegno.

 
Sara Musa

L’Onu e i diritti del fanciullo: l’Italia sotto esame

Wednesday, 17/5/2006

Cosa fa l’Italia per i bambini che elemosinano nelle strade? Con quali strumenti lotta contro la pornografia infantile? L’Italia era sotto esame ieri, 16 maggio, a Ginevra dove gli esperti di un apposito comitato dell’Onu hanno attentamente scrutinato le misure in vigore nel Paese per lottare contro la tratta di bambini, pornografia e prostituzione infantile e l’implicazione di minorenni nei conflitti armati. Il Comitato dell’Onu sui diritti del fanciullo ha questionato la delegazione italiana sui primi rapporti periodici del Paese sull’applicazione del ‘Protocollo opzionale alla Convenzione dei diritti del fanciullo, concernente la vendita di bambini, la prostituzione dei bambini e la pornografia rappresentante bambini’ e del ‘Protocollo opzionale sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati’, due strumenti approvati dall’Onu nel 2000 e ratificati dall’Italia.
Le conclusioni e le osservazioni de Comitato saranno rese note all’inizio del mese prossimo, ma al termine del dibattito, il Comitato ha gia’ indicato che l’Italia appare sulla buona strada.
‘Il governo italiano pensa che tutte le azioni necessarie sono state prese per rispettare pienamente i due Protocolli’, ha affermato il segretario generale del Comitato Interministeriale per i diritti umani e capo della delegazione, signora Sofia Pain presentando i rapporti e le misure adottate dal Paese. Tra queste, una nuova legge (n. 38/2006) approvata quest’anno e ‘considerata dal governo italiano un contributo sostanziale ad un approccio progressivo e positivo in difesa dei diritti dei bambini contro lo sfruttamento sessuale, la pornografia anche tramite l’Internet’, ha aggiunto. La nuova legge - ha spiegato - stabilisce tra l’altro il principio che ogni rapporto sessuale con un minorenne, in cambio di denaro o altri benefici, costituisce un crimine punito con la detenzione (da due a cinque anni). E sulla situazione nel Paese, Sofia Pain ha riconosciuto che ‘molti bambini e adolescenti entrano illegalmente in Italia per essere sfruttati sessualmente nel Paese stesso o in altri Stati europei ‘. La delegazione ha inoltre illustrato i diversi organismi istituzionali volti a proteggere l’infanzia, primo fra tutti il Comitato interministeriale di Coordinamento per la lotta alla pedofilia. Puntigliosi i membri del Comitato hanno chiesto maggiore chiarezza, tra l’altro, sull’effettivo coordinamento tra i diversi organi preposti alla tutela dell’infanzia, sui finanziamenti e sugli aiuti alle vittime.
Presenti nella sala, tra gli osservatori, anche le organizzazioni non governative italiane, riunite nel Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. ‘Da un punto di vista legislativo sono stati sicuramente fatti molto passi avanti in Italia’, ha osservato Arianna Saurini, coordinatore della delegazione delle Ong citando tra la l’altro la nuova legge 38/2006 entrata in vigore nel 2006. Resta tuttavia ‘il problema del monitoraggio di queste leggi e dell’uniformita’ dell’applicazione delle leggi a livello nazionale’, ha detto parlando con la stampa. Affrontando il rispetto da parte italiana del Protocollo sull’implicazione dei minori nei conflitti armati, il Comitato ha chiesto informazioni sulle scuole militari e l’eta’.
Riunito in sessione fino al prossimo 2 giugno, il Comitato e’ incaricato di verificare il rispetto della Convenzione dell’Onu sui diritti del fanciullo e dei suoi Protocolli da parte dei Paesi aderenti. Nel corso dell’attuale sessione - precisa una nota dell’Onu - i 18 esperti indipendenti del Comitato esamineranno rapporti d’altri Paesi. Approvata all’unanimita’ dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel novembre 1989, la Convenzione dell’Onu sui diritti del fanciullo e’ entrata in vigore nel settembre del 1990. E’ stata ratificata da 192 Stati.
Solo gli Stati Uniti e la Somalia non vi hanno aderito.

Premiazione del concorso per il poster fatto dai giovani e dedicato ai Diritti dei Minori

Tuesday, 16/5/2006

Cerimonia di consegna dei premi a Bruxelles per i vincitori del concorso con cui il vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini, responsabile per il portafoglio Giustizia, liberta’ e sicurezza, ha invitato tutti i bambini e gli adolescenti di eta’ compresa tra i 10 e i 18 anni a creare un poster sui diritti dei minori nell’Unione.
Lo scopo dell’iniziativa era quella di sensibilizzare i giovani cittadini europei alle azioni promosse dall’Ue in questo settore. Dopo una prima selezione a livello nazionale e una cerimonia di premiazione in ciascun paese, le squadre vincenti del primo premio nazionale sono state invitate a Bruxelles per una cerimonia di premiazione finale che si svolgera’ giovedi’ 18 maggio. I lavori migliori parteciperanno poi alle future campagne europee per la promozione dei diritti dei minori. Nel giugno prossimo la Commissione varera’ una strategia di promozione e protezione dei diritti dei minori in tutte le sue politiche interne e esterne.
Frattini si e’ detto soddisfatto ‘dell’enorme eco avuta da questa iniziativa. Con piu’ di 2.200 squadre partecipanti in tutta Europa, abbiamo la prova - ha detto il vicepresidente dell’esecutivo Ue - che i giovani sono in grado di mobilitarsi molto rapidamente ed in gran numero quando vengono proposte iniziative che permettono loro di prendere maggiormente coscienza dei propri diritti’

Papa Benedetto XVI difende l’istituto della famiglia

Monday, 15/5/2006

 No ai Pacs, no alla legalizzazione delle unioni omosessuali, per le quali si vuole attribuire “anche il diritto all’adozione di figli”. Un si’ deciso al rispetto dell’embrione umano; un si’ alla procreazione che e’ frutto dell’amore, “testimonianza che non manchera’ di stimolare i politici e i legislatori a salvaguardare i diritti della famiglia”.
   Benedetto XVI e’ una volta di piu’ deciso, instancabile, nel difendere l’istituto della famiglia, e dunque del matrimonio uomo-donna, cosi’ come lo intende la Chiesa cattolica.Benedetto XVI ribadisce con forza il valore della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, che non deve essere equiparato a nessun altro tipo di unione. “Evitare la confusione con altri tipi di unioni basate su un amore debole - ha affermato il Papa - si presenta oggi con una speciale urgenza”. Ricevendo in udienza i partecipanti al Congresso promosso dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia della Pontificia Universita’ Lateranense sul tema: “L’eredita’ di Giovanni Paolo II sul matrimonio e la famiglia: amare l’amore umano”, il Pontefice ha ricordato che “solo la roccia dell’amore totale e irrevocabile tra uomo e donna e’ capace di fondare la costruzione di una societa’ che diventi una casa per tutti gli uomini”.

Si celebra oggi, 15 maggio, la Giornata internazionale della famiglia

Monday, 15/5/2006


Furono le Nazioni Unite, 12 anni fa, a istituire questa giornata per riaffermare il ruolo primario svolto dalla famiglia per la coesione sociale, lo sviluppo economico e la solidarieta’ tra le generazioni.
La giornata è anche l’occasione per ‘’Telefono Rosa'’ di tornare a lanciare l’allarme violenza tra le mura domestica. Sono oltre 12 mila le telefonate che arrivano ogni anno al centralino dell’associazione, soprattutto da donne, bambini e adolescenti.
 
 
La famiglia –spiega Maria Gabriella Carnieri Moscatelli,  presidente di ‘Telefono Rosa’- non e’ piu’ quell’ oasi di pace e tranquillita’ nel quale ogni individuo puo’ trovare rifugio e sostegno nel momento del bisogno. Non costituisce piu’ quel ‘gruppo primario’, secondo la formulazione del sociologo americano H.C. Cooley, di associazione e cooperazione ‘faccia a faccia’, dove si formano gli ideali di un individuo’. Il disagio e’ forte e si traduce in litigi, in scontri che degenerano quasi sempre in maltrattamenti. ‘Del totale delle segnalazioni che riceviamo ai nostri centralini -aggiunge Carnieri Moscatelli - solo duemila si traducono in denunce. E pochissime finiscono nelle aule dei tribunali.

‘Stiamo assistendo- spiega la responsabile di ‘Telefono Rosa’ - ad una escalation del fenomeno e questo emerge perche’ oggi le donne che subiscono maltrattamenti riescono ad avere consapevolezza di quanto accade proprio rivolgendosi a noi’. L’associazione ‘Telefono Rosa’ da anni si occupa e si prende cura delle persone, delle donne che subiscono maltrattamenti all’interno dell’ambiente domestico.’Normalmente - riferisce- chi si rivolge a noi ha un’eta’ compresa tra i 30 e i 40 anni e subisce violenze di tipo psicologico, economico, fisico e anche sessuale’
A livello europeo, non e’ prevista una competenza comunitaria nel settore della politica della famiglia, e spetta ai singoli Stati membri attuare o meno delle politiche nel settore. La famiglia “tradizionaleâ€? oggi non appare piu’ come modello esclusivo in quanto accanto ad essa troviamo una grande varieta’ di modelli familiari come quelle ‘de facto’ e quelle unipersonali. Cosi’ a tutela dei diritti, il Trattato di Nizza firmato il 26 febbraio del 2001, permette al Consiglio d’Europa di sanzionare uno Stato membro per una qualsiasi violazione dei diritti fondamentali, che sia grave e persistente.

Condizione sottolineata anche da Chiara Saraceno, docente di sociologia della famiglia presso l’Universita’ di Torino. ‘Non esiste oggi - spiega - una normativa a livello europeo a tutela della famiglia perche’ il diritto di famiglia e’ a discrezione dei singoli Stati membri. Tuttavia - precisa - in alcuni trattati, come quello di Nizza e dentro la Costituzione europea, esistono principi che attengono alla liberta’ individuale utilizzati per mettere in mora una legislazione nazionale che non li rispettasse’.
Si richiede dunque che l’Unione rispetti i diritti fondamentali garantiti dalla Convenzione europea, ovvero quei diritti che altro non sono, se non il prodotto delle comuni tradizioni degli Stati membri.

La Convenzione europea ha avuto il grande merito di esercitare una funzione di stimolo, ha infatti condizionato l’evoluzione delle legislazioni familiari dei Paesi contraenti e lo ha fatto avvalendosi di una formula piuttosto elastica. In particolare all’articolo 8 della Convenzione che, con le nozioni di ‘vita privata’ e ‘vita familiare’, ha permesso di proteggere delle realta’ affettive fino a poco tempo fa, non suscettibili di alcuna tutela. Ne consegue che uno dei primi obiettivi e’ quello di concepire la difesa della famiglia come societa’ naturale ove l’individuo apprende le prime regole e riceve una insostituibile considerazione della sua importanza come essere umano: e’ per questo che i bambini debbono essere considerati come unici privilegiati.

 

 
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