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		 		Archivio di 11/1993
		
		
				
				Un weekend a Parigi
				Thursday, 25/11/1993
				
				
					Giugno 
Un weekend a Parigi  
 di Amir Hossein Karimi, 9 anni 
 Un        giorno di giugno sono andato per un weekend a Parigi. C’era un gran caldo        e non riuscivamo a trovare un albergo che costasse pochi franchi francesi.        Dopo un po’ trovammo un albergo e ordinammo una stanza. La sera dovevo andare        al wc però non potevo accendere la luce perché la mamma si svegliava e si        arrabbiava. Allora sono uscito dalla stanza e c’era un lunghissimo corridoio        che portava a una porta che portava a Roma di tantissimi anni fa, quando        Giulio Cesare fu ucciso da un gruppo di congiurati dove c’ero anch’io. Adesso        vi racconto l’esperienza. Una mattina ci alzammo prestissimo per preparare        l’omicidio. Ci siamo nascosti dietro a una colonna e quando passò Giulio        Cesare, da dietro, gli abbiamo dato un sacco di colpi di pugnalate. Ah,        mi sono scordato che c’era anche Bruto, il suo figlio adottivo! Prima di        essere ucciso il futuro imperatore di Roma aveva detto a Bruto “ANCHE TU        BRUTO, FIGLIO MIO!”. Dopo che è morto Cesare siamo scappati e io, però,        sono andato nella porta laterale da dove ero venuto. Vi dico una cosa! Lì,        a Roma, c’era un wc piccolissimo e senza catena! Ma però, dopo, sono andato        a dormire.Dopo un viaggio così          chi non sarebbe andato a dormire? Speriamo almeno che il Weekend a          Parigi di Keshía, la protagonista sedicenne del libro scritto da Maya          Nahun per le edizioni E. Elle, sia più tranquillo.  
 
 
				 
		
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				Kasper nella città splendente
				Thursday, 25/11/1993
				
				
					Gennaio 
Kasper nella città splendente  
 di lrene Milana, 9 anni e Agnese Patti, 8 anni e 1/2         
 Una        volta, tanto tempo fa, netta città splendente viveva Kasper, un bambino        di 10 anni. Kasper, andando in vacanza in montagna, aveva sentito dire da        un suo amico che abitava lì, che da quando lui era nato, a gennaio        di ogni anno, la sera arrivava da lui una strana persona che gli portava        i regali e si chiamava: Befana. Kasper pensò tra sé e sé “Allora se la mia        città è splendente la Befana non verrà mai da me!”. Un giorno Kasper decise        di mettersi al lavoro e di rompere tutte le luci detta città. Il        gennaio del terzo anno riuscì a rompere l’ultima luce della città. Kasper        era molto felice, ma gli altri abitanti della città tutto il contrario.        Gli abitanti chiamarono la polizia che lo portò in prigione. Ma la Befana        lo fece uscire dalla prigione e spiegò a tutti i cittadini che Kasper lo        aveva fatto per la città. Così tutti gli anni la Befana passava nella città        splendente e portava i regali fino a oggi.
 
				 
		
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				La casa che se ne andò
				Thursday, 25/11/1993
				
				
					Febbraio 
La casa che se ne andò  
 di Carolina Antonucci, l0 anni  
Durante la prima settimana di febbraio, quando andai a scuola, il mio gatto        e la mia casa fecero le valigie e uscirono dal portone. Mio padre quando        tornò dal lavoro non trovò più nessuno e sbalordito tornò in strada a cercare        aiuto. Intanto il gatto e la casa si erano mascherati per passare inosservati        alla festa da batto di carnevale.  Il        gatto naturalmente si era mascherato da “gatto con gli stivali”, con un        cappello con una bellissima piuma celeste, un mantello celeste e una cintura        marrone con una fibbia d’oro massiccio. La casa era invece mascherata da        stivali sui quali poggiavano le zampette del gatto. Si stavano divertendo:        il gatto ballava con un altro micione rosso con degli stivali rossi, un        mantello rosso e un cappello rosso. La casa ballava con gli stivali dell’altro        gatto che erano, come lei, una casa che in questo giorno faceva festa. Essi        spizzicavano qualche cosa negli intervalli tra un ballo e l’altro. Naturalmente        il gatto mangiava cose diverse da quelle che mangiava la casa cioè: calcinacci        e stucco. Nella tarda serata tornarono ubriachi, chi di latte, chi di vernice.        Poi si rimisero ognuno nei suoi rispettivi posti: la gatta si sedette nella        poltrona della casa. Nessuno credette a mio padre. Il giorno dopo andai        io a scuola mascherata. Che storia! Reggerà          al confronto La casa che se ne andò di Pat Hutchins, edizioni          Mondadori?
 
				 
		
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				Viaggio al centro della Terra
				Thursday, 25/11/1993
				
				
					 Dicembre 
Viaggio al centro della Terra   
 di Marta Bevitacqua, 12 anni,          Fabio De Paoli, 8 anni e Vateria De Paoli, 12 anni 
 Tanto          tempo fa a dicembre non faceva freddo, era un mese caldo, come tutti gli          altri. Un giorno una gocciolina d’acqua, di nome Natale, stufa di questo          caldo scese nel centro della Terra dove c’era il fuoco che la riscaldava.          La gocciolina gli disse “Perché ogni tanto non ti spengi e fai rinfrescare          la Terra?”. Il fuoco rispose “è un’ottima idea perché così mi potrò anche          riposare”. La gocciolina risalì contenta sulla Terra e si accorse che          si stava ghiacciando. Cadde su di un abete, e dato che era diventata neve          formò una piccola pallina bianca sull’abete verde. Da quel giorno a dicembre          fece freddo e in onore detta gocciolina fecero una festa e la chiamarono          Natale. Simbolo di questa festa divenne l’abete con la pallina ovvero          l’albero di Natale. 
Ecco una nuova versione          di come è nato l’albero di Natale. Ma l’altro Viaggio al centro della          Terra scritto nientepopodimeno che da Jules Verne, edizioni          Mursia, come sarà: diciamo solo che val la pena di leggerlo. 
 
				 
		
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				il calendario
				Thursday, 25/11/1993
				
				
					Eccoci          incredibilmente arrivati alla terza edizione del calendario realizzato          dai ragazzi della Biblioteca Centrale per Ragazzi.          Quest’anno l’argomento delle storie, dei disegni e dei libri consigliati          nei vari mesi è “il viaggio“.Infatti per tutto il 1999,          nelle sezioni per ragazzi delle biblioteche comunali di Roma questo sarà          un argomento per letture, giochi, spettacoli, concorsi e… calendari,          insomma: 1999, un anno per viaggiare.  
Come è stato realizzato          questo calendario? Nel laboratorio, tenutosi nella Biblioteca          Centrale per Ragazzi ai primi di dicembre, a ciascuno dei ragazzi          intervenuti è stato proposto un gioco: inventare una storia e illustrarla          con un disegno a partire da un titolo di un libro, scelto a caso, tra          quelli sul viaggio messi a disposizione. Ogni storia doveva essere poi          collegata a uno dei 12 mesi dell’anno. 
Come potete vedere voi stessi ne sono venute fuori storie di ogni tipo:          horror, leggende, fantascienza, avventura…  
Adesso vi proponiamo di          continuare il gioco cominciato in biblioteca leggendo, oltre le brevi          storie scritte dai ragazzi, anche quelle, un po’ più lunghe, dei libri          di cui abbiamo utilizzato il titolo. Se poi c’è un titolo che vi piace          particolarmente, provate anche voi a inventare una storia che, se portate          in biblioteca, saremo felici di leggere. 
 
				 
		
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				Sette giorni a Piro Piro
				Thursday, 25/11/1993
				
				
					Aprile 
Sette giorni a Piro Piro  
 di Emanuele Di Matteo, 9 anni e 1/2 
 In        un paese un po’ pazzacchione di nome Piro Piro, un giorno arrivò un bambino        che guarda caso si chiamava Pirosino. Questo bambino aveva un cane che si        chiamava Pir. Il bambino era venuto per sette giorni ed era aprile. Pirosino        alloggiava in un albergo di lusso (albergo Pirosissimo). Pensate che questo        albergo, dato che stava sul mare, aveva 9 stelle! Un giorno Pirosino mentre        stava rilassato sul canotto… Buuum!!… Il canotto scoppiò e affondò.        che disgrazia! PIROSINO NON SAPEVA NUOTARE!!! Niente paura ragazzi, un delfino        (che sapeva nuotare, naturalmente) lo salvò… DRIIIIIN… Era un sogno!        Pirosino in verità era Max e Pir era Bac. Che bellissimo sogno disse Max.        E dopo esservi divertiti          per sette giorni insieme a Pirosino, che in realtà è Max, e Pir,          che in realtà è Bac, potete continuare con gli altri Sette giorni a          Piro Piro del libro scritto da Dino Ticli per le edizioni Piemme.          
 
				 
		
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				Voglio Tornare a Casa
				Thursday, 25/11/1993
				
				
					Agosto 
Voglio Tornare a Casa  
 di Giulia Vitiello, 9 anni e 3/4 
Stavo a casa ad annoiarmi in camera mia, ad un tratto sentii uno strano        rumore tipo TUC, TUC che proveniva dalla finestra. Mi affacciai e vidi una        specie di mostro volante che mi prese e mi portò in un paese incantato.        A quel punto mi ricordai che io ero sveglia a casa, e che non era un sogno        quello che stavo facendo!!! Stavo per svenire!!! Ma mi trattenni e andai        da quel mostro e gli chiesi se mi poteva riportare a casa, ma lui mi disse        che non era possibile. Io allora svenni definitivamente. Quel paese era        molto strano. Potevi incontrare nuvole, stelle, Saturno e molte cose che        non si trovano sulla Terra.  ME        NE VOGLIO ANDARE!!! Provai a fare la mia fuga con un canotto ma arrivò un        uccellaccio che me lo bucò, e il peggio è che tornò il mostro volante e        mi riportò nel paese incantato. INSOMMA!!VOGLIO TORNARE A CASA!! L’indomani        venne rapita anche un’aquila reale gigante. L’avevano rinchiusa in una gabbia        e io con le mie forcine la liberai. CHE FORTUNA!! E ritornammo sulla Terra.        I miei genitori erano già dalla polizia perciò chiesi all’aquila di atterrare        vicino alla polizia. Ai miei genitori gli ho detto solo che ero andata a        fare un giro (gliel’ho detto per non farli spaventare). CE L’HO FATTA A        TORNARE A CASA!!!Giulia è riuscita          a tornare a casa. Riusciranno nell’impresa anche i personaggi dei libro          Voglio tornare a casa scritto da Cynthia Voigt per le edizioni          Bompiani consigliato a chi ha più di 12 anni? 
 
 
				 
		
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				Associazione italiana Genitori :  educare alla legalità  ovvero alla riscoperta di valori dimenticati
				Thursday, 25/11/1993
				
				
					Associazione italiana Genitori :  
educare alla legalità  
ovvero 
alla riscoperta di valori dimenticati 
www.age.it“Educare alla legalità” cioè educare attraverso valori fondamentali come la solidarietà, il rispetto reciproco (a scuola oggi convivono bambini provenienti da tutto il mondo!), la tutela del patrimonio storico-artistico e la riscoperta della natura. 
Comunicare ai bambini questo valori attraverso l’insegnamento dell’educazione civica con visite culturali mirate, indagini sul territorio e attraverso esperienze di cittadinanza attiva. 
Attivare una forte collaborazione tra famiglia, scuola e società perchè i bambini  possano crescere “sani” sotto il profilo fisico, psicologico, sociale e civico. 
E’ questo il nuovo impegno dell’Associazione italiana Genitori (A.GE) 
che da vent’anni partecipa alla formazione delle nuove generazioni, forte di un solido progetto educativo e del sostegno di molti simpatizzanti.
Per ulteriori informazioni : 
Age: via Baldelli,41 -  00146 Roma 
fax 06-5432484 
Mariaelena Prinzi 
 
 
				 
		
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