Archivio di 9/2009

Non ci sono alternative: Copenhagen deve essere un successo!

Tuesday, 22/9/2009

WWF: “SUL CLIMA CINA E GIAPPONE PRENDONO LA LEADERSHIP.
NON CI SONO ALTERNATIVE:
COPENHAGEN DEVE ESSERE UN SUCCESSO”  
 
Al vertice delle Nazioni Unite celebrato oggi a New York, Cina e Giappone hanno mostrato una forte leadership nell’azione contro i cambiamenti climatici.
 
“I capi di Stato dei due Paesi hanno dato un messaggio univoco affermando che l’unica alternativa possibile per vincere la sfida del clima è che Copenhagen sia un successo – ha dichiarato Michele Candotti, direttore generale del WWF Italia – Ci complimentiamo per la sorprendente leadership dimostrata dai due più importanti protagonisti dell’Est Asiatico. Sia il presidente Hu che il primo ministro Hatoyama hanno capito in modo inequivocabile che i negoziati devono accelerare e diventare molto più ambiziosi, e hanno dimostrato il proprio impegno a implementare una serie di misure concrete per trasformare la retorica in azione.”
 
Parlando per conto dell’Unione Europea il primo ministro svedese ha espresso il suo impegno per il successo di Copenhagen. Ma ha anche evidenziato il rischio che i negoziati per il nuovo trattato sul clima possano fallire se i Governi non migliorano la propria azione.
 
“Esortiamo l’Unione Europea ad andare oltre le attuali promesse, in particolare per quanto riguarda il supporto finanziario ai Paesi in via di sviluppo, poiché questo è uno dei principali impedimenti alla riuscita dei negoziati per il clima” ha detto Michele Candotti, direttore generale del WWF Italia. “Il presidente Obama ha riconosciuto l’urgenza del cambiamento climatico e ha promesso che gli Stati Uniti faranno la loro parte. Tuttavia il discorso nel suo complesso rappresenta un’opportunità mancata per gli Stati Uniti di assumere un ruolo di leadership. Dispiace inoltre che Obama non abbia riaffermato il suo precedente appello per un supporto finanziario alla sfida del clima in vista del vertice G20 che si riunirà tra pochi giorni.”
 
“Il presidente delle Maldive ha detto chiaramente che l’azione per il clima è una questione di sopravvivenza per i piccoli Stati insulari e altri Paesi particolarmente vulnerabili – ha aggiunto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia – Questo è il terribile avvertimento indirizzato a tutti i Paesi: le emissioni globali devono arrivare al picco massimo prima del 2017 e Copenhagen deve garantire che ciò avvenga producendo un documento legalmente vincolante.”
 

VERSO COPENHAGEN – GREENPEACE e WWF

Tuesday, 22/9/2009

“IL TESTO DEL TRATTATO SUL CLIMA DELLA SOCIETA’ CIVILE,
EQUO ED EFFICACE,
CONSEGNATO AI NEGOZIATORI”
 

Nel percorso verso il Summit sul clima di Copenhagen, Greenpeace e WWF si sono impegnate, insieme ad altre associazioni internazionali, per stilare un proprio “Trattato sul Clima per Copenhagen”: il lungo testo, che è stato già distribuito ai negoziatori di 192 paesi, ha impegnato per  un anno le principali associazioni mondiali che si occupano delle politiche climatiche.
Il documento contiene un vero e proprio testo legislativo che evidenzia gli elementi chiave necessari per concludere un accordo globale equo e ambizioso, in grado di mantenere gli impatti dei cambiamenti climatici al di sotto dei livelli di rischio inaccettabili identificati dalla maggior parte degli scienziati. Dopo aver considerato le osservazioni e i contributi giunti da vari esperti è in preparazione un testo affinato del trattato che verrà presentato nel corso delle prossime sessioni negoziali, prima dell’appuntamento clou per il Summit di Copenaghen a dicembre.
 

Il documento descrive il percorso che il mondo dovrebbe avviare per evitare cambiamenti climatici catastrofici, riconoscendo che l’incremento delle temperature globali deve mantenersi al di sotto dei 2 gradi centigradi. Si stabilisce un tetto globale alle emissioni – e un idoneo budget di carbonio – e si spiega in dettaglio come i Paesi in Via di Sviluppo e quelli industrializzati possano contribuire alla salvezza del pianeta e delle popolazioni, coerentemente con i propri mezzi e le proprie responsabilità. Il documento  mostra infine come i Paesi più poveri e vulnerabili del mondo possono essere protetti e risarciti. 

“E’ la prima volta nella storia che una coalizione di gruppi della società civile fa un passo di questo genere. Abbiamo stilato quello che a oggi è il più coerente documento legislativo che mostri soluzioni per il clima bilanciate e credibili, basate sull’equità e la scienza” – ha dichiarato Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF Italia.
“Abbiamo posto al centro di questo Trattato la protezione del clima insieme a quella del pianeta e delle popolazioni di tutto il mondo e ci aspettiamo che i governi facciano altrettanto – ha dichiarato Francesco Tedesco, Responsabile Energia e Clima di Greenpeace. “Ciò di cui abbiamo bisogno per raggiungere a Copenaghen l’accordo ambizioso che il mondo sta aspettando è una semplice operazione di ‘copia-incolla’ di questo testo”.
Il Trattato chiede un accordo legalmente vincolante che consista di 3 parti: l’aggiornamento del protocollo di Kyoto per rafforzare gli obblighi dei Paesi industrializzati; un nuovo protocollo di Copenhagen che contenga impegni legalmente vincolanti per i Paesi industrializzati, compresi gli USA, e stabilisca percorsi a basso contenuto di carbonio per i Paesi in Via di Sviluppo, sostenuti dal mondo industrializzato; un insieme di decisioni che prepari il terreno di lavoro per i prossimi 3 anni.
L’adattamento è un’altra componente chiave del Trattato che definisce una Adaptation Action Framework (Piano d’azione per l’adattamento) che include sussidi, indennità e compensazioni per i Paesi più vulnerabili. “L’aiuto ai Paesi più poveri e vulnerabili del Pianeta per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici ormai inevitabili è un elemento cruciale. Senza un Trattato ambizioso ed efficace a Copenhagen andremo sempre più incontro a guerre per le risorse, sconvolgimenti, rifugiati ambientali e catastrofi naturali” sottolineano WWF e Greenpeace.
 

Il Trattato sul Clima per Copenhagen include i seguenti punti:
- Le emissioni globali di carbonio per il 2020 da tutte le fonti di gas serra  non dovrebbe superare 36.1 Gt CO2e (equivalenti), portando le emissioni al di sotto dei livelli del 1990 ed entro il 2050 dovrebbe essere ridotto fino a 7.2 Gt CO2e, in altre parole dell’80% al di sotto dei livelli del 1990.
- La proposta di una nuova istituzione – la Copenhagen Climate Facility – per gestire i processi per il taglio delle emissioni, l’adattamento e la protezione forestale secondo il nuovo trattato globale.
- La ricetta per un piano di azioni a lungo termine sia per i paesi sviluppati (Zero Carbon Action Plans, ZCAPs) che per quelli in via di sviluppo (Low Carbon Action Plans, LCAPs).
- Obiettivi vincolanti per i Paesi di più recente sviluppo (NICs) - come Singapore, Corea del Sud e Arabia Saudita - in linea con il principio della Convenzione di stabilire responsabilità e capacità comuni ma differenziate.
 

Per giungere ad un accordo ambizioso ed efficace a Copenaghen, Greenpeace e WWF chiedono che:
- I Paesi industrializzati, come gruppo, si impegnino a ridurre le proprie emissioni di gas serra di almeno il 40% entro il 2020, rispetto ai livelli del 1990.
- I Paesi industrializzati, come gruppo, si impegnino a fornire risorse finanziarie addizionali ai Paesi in Via di Sviluppo pari ad almeno 150 miliardi di dollari all’anno (fino al 2020) per supportare la transizione verso un sistema energetico pulito basato su fonti rinnovabili, per fermare la distruzione delle foreste tropicali e per misure di adattamento agli inevitabili impatti del cambiamento climatico.
- I Paesi in Via di Sviluppo si impegnino a ridurre la crescita delle proprie emissioni del 15-30% al 2020 rispetto a uno scenario “business-as-usual”.
- Soluzioni pericolose, come ad esempio l’energia nucleare, non rientrino tra le opzioni finanziabili all’interno del Protocollo di Kyoto per ridurre le emissioni.
- La deforestazione (e le emissioni ad essa associate) sia fermata in tutti i Paesi in Via di Sviluppo al più tardi entro il  2020. L’obiettivo “Deforestazione ZERO” deve essere raggiunto già entro il 2015 in Amazzonia, Congo e Indonesia.
 

THE AGE OF STUPID

Monday, 21/9/2009

 

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Cosa posso fare per salvare il mondo? Posso scegliere! Non “La soluzione” ma tante piccole quotidiane soluzioni per fermare il cambiamento climatico.

Scegliere di usare i mezzi pubblici. Scegliere di rinunciare ad un viaggio in aereo. Scegliere di non sprecare l’elettricità, di preferire l’acqua del rubinetto a quella in bottiglia. Scegliere di riciclare invece di buttare. Scegliere per il bene del pianeta. E perchè i nostri figli non ci ricordino come la generazione degli “stupidi”, di coloro che pur potendo non hanno fatto niente, di quelli che hanno preferito tapparsi le orecchie per non ascoltare il grido di allarme della Terra.

Il film “The age of stupid” è una denuncia lucida e gridata contro le compagnie petrolifere, contro i governi, contro il progresso e il consumismo che in poco più di 100 anni hanno devastato il nostro pianeta proiettandolo verso un futuro di morte.

La trama: siamo nel 2055 e tra le macerie di un mondo distrutto dal cambiamento climatico un uomo guarda vecchi filmati che risalgono ai nostri giorni e che mostrano i  segnali di una catastrofe imminente e si chiede: perché non abbiamo fermato i cambiamenti climatici quando ne avevamo la possibilità? 

Dati e proiezioni del film-documentario sono reali. “Gli scienziati non sono in disaccordo - commenta Mario Tozzi - e quello che conta, ora, è l’esempio”.

Ora dobbiamo - perchè ancora possiamo - fermare questa folle corsa verso la distruzione del pianeta. La nostra generazione detiene un grande potere: quello di decidere il futuro del mondo. Nessuno può tirarsi indietro e far finta di niente.

Il film di Franny Armstrong e Lizzie Gillett viene proiettato oggi a New York in anteprima mondiale e domani sarà in diretta via satellite in 40 Paesi e verrà presentato dai registi alla presenza del segretario generale dell’ONU Kofi Annan, da Gillian Anderson, e dell’attore nominato agli Oscar Pete Postlethwaite

A Roma è possibile vederlo al Nuovo Cinema Aquila. Chiunque in tutto il mondo avrà la possibilità di partecipare all’evento The Age Of Stupid acquistando biglietti per una delle centinaia di anteprime mondiali nel proprio paese. Per maggiori informazioni su dove sarà proiettato il film nel vostro paese, e sulle iniziative organizzate al cinema della vostra città, visitate: www.ageofstupid.net.

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 Greenpeace promuoverà la prima mondiale di “The Age of Stupid” in 25 paesi diversi e contribuirà a presentare le testimonianze reali dei cambiamenti climatici. Ci saranno collegamenti in diretta via satellite dall’Himalaya - dove le comunità locali spiegheranno gli effetti sull’acqua potabile del ritiro dei ghiacciai - e dalla foreste pluviali indonesiani – la deforestazione in luoghi come l’Indonesia, infatti, crea un quinto delle emissioni mondiali di gas serra che contribuiscono ai cambiamenti climatici.

Possiamo evitare le peggiori conseguenze dei cambiamenti climatici. Possiamo evitare di vivere nell’Era degli Stupidi. Possiamo agire subito:

Chiedi ai leader mondiali di andare al vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e garantire un accordo che possa salvare il nostro clima.

Sostieni Greenpeace – iscriviti per diventare un attivista del clima partecipando alla nostra campagna You Turn the Earth.

Altre ragioni per vedere il film:

“Un profondo scomodo calcio nel sedere …” - News of the World “Ti prende a schiaffi… poi ti colpisce con pugni allo stomaco.” The Sun “Audace, estremamente provocatorio, e di enorme importanza … un dolore nel cuore e allo stesso tempo un ruggito per un cambiamento necessario.” The Daily Telegraph

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Manifesto per il clima DEL WWF

Ridurre del 40% le emissioni dei gas serra entro il 2020.

Questo l’importante obiettivo, che riguarda l’Italia come il resto d’Europa, che si è dato il WWF e il punto di partenza della Campagna GenerAzione Clima. Il raggiungimento di questo obiettivo contribuirà a salvaguardare il 30% delle specie animali e vegetali oggi a rischio estinzione a causa dei cambiamenti climatici e alla riduzione degli impatti del clima anche sull’uomo.

Allo stato attuale, in Italia mancano strumenti di programmazione economico- legislativa su clima ed energia, sia nel breve che nel medio-lungo periodo, che possano garantire il raggiungimento degli obiettivi di riduzione sopra indicati e la realizzazione di obiettivi ancora più ambiziosi per il futuro.

L’assunzione di responsabilità da parte delle Istituzionali nazionali è quindi un aspetto fondamentale.   

Ecco perché il cantiere MANIFESTO PER IL CLIMA, strumento con il quale la campagna GenerAzione Clima propone e chiede ai cittadini di appoggiare l’adozione di una strategia integrata sul clima a livello istituzionale.

Si proporrà la definizione di un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra di lungo termine, e di tappe pluriennali; tali obiettivi avranno valore di impegno non modificabile. Questo porterà necessariamente a una serie di strumenti strategici che consentano al nostro Paese il raggiungimento reale degli obiettivi fissati, sulla scorta di quanto sta già accadendo nei maggiori Paesi Europei, a cominciare dalla  Gran Bretagna.

Il governo britannico, infatti, ha proposto una legge – il “Climate Change Bill” -che si pone un obiettivo di riduzione delle emissioni del 60% entro il 2050. La legge sul clima verrà approvata dal Parlamento del Regno Unito nei prossimi mesi.

 La legge in discussione nel Parlamento Britannico prevede la fissazione ogni 5 anni di un tetto alle emissioni di carbonio che si possono emettere (curbon budget). Se il Governo non rispetterà tale tetto potrebbe essere addirittura giudicato da un tribunale.

Il WWF UK ha attivato una campagna di mobilitazione e pressione per spingere il governo britannico ad aumentare l’obiettivo dei tagli alle emissioni fino all’80%.

 http://generazioneclima.wwf.it/score_card.htm

 

Teatro Le Maschere: la nuova stagione

Friday, 18/9/2009

La nuova stagione del teatro Le Maschere riparte con il consueto appuntamento domenicale, la rassegna “Fiabe & biscottini”.

Il 4 ottobre la scena sarà dedicata alla prima delle cinque anteprime: Circo Cyrano (04-10-09), Il magico filo di Arianna (11/18-10-09), Improvvisa-mente (25-10-09), Un fantasma per Natale (01-11-09), Girotondomondo (08-11-09), che daranno il via ad un anno ricco di eventi ed iniziative.

Da lunedì 15 novembre protagoniste saranno le scuole e la stagione, che per loro si aprirà con L’acqua di Lalla, accompagnerà bambini e ragazzi, dalla scuola dell’infanzia alla scuola media, per tutto l’anno fino al 9 maggio, non solo con gli spettacoli ma anche con le attività di Oltrescena, lo sportello di consulenza didattica attivo ormai da due anni, che attraverso un lavoro di mediazione sulla visione intende esplorare con lo spettatore tutto ciò che vive oltre la scena, dentro di essa e nelle sue immediate vicinanze.

Il mese di marzo sarà dedicato invece ad una rassegna internazionale che offrirà una panoramica del teatro ragazzi oltre i confini nazionali, attraverso le proposte di quattro compagnie: dalla Germania La Compagnia Teatrale di Stoccarda con I capelli d’oro del diavolo, dalla Francia Barbara Mélois con Diaphanie ou les mémoires d’une fée (Diafanie o le memorie di una fata), dall’Austria il Theater im Ohrensessel con Auf nach Bremen (I musicanti di Brema) e dalla Spagna la Companyia Jordi Bertran con L’alè dels fils (Il respiro dei fili), in scena la mattina per le scuole e la sera per grandi e piccoli spettatori.

Proseguono inoltre le ormai tradizionali attività laboratoriali: “Tuttinscena, allegramente”, “Artegiocando”, “Let’s play together”, che da gennaio 2010 si apriranno anche agli adulti, con un laboratorio teatrale di formazione artistico-pedagogica diretto a tutti coloro che vogliano utilizzare l’approccio al teatro come strumento per comprendere il mondo dell’infanzia e relazionarsi ad esso con maggiore consapevolezza. Altre novità, sempre dedicate agli adulti, saranno il laboratorio di scrittura creativa “La forza dell’immaginazione” e il corso “Costruiamo una bambola” durante il quale mamme, papà, nonni potranno imparare a realizzare una bambola per i loro bambini.

Sarà riproposta infine, dal 10 al 14 maggio, la seconda edizione di A prova di maggio – collaudi di spettacoli per l’infanzia, la rassegna che lo scorso anno ha portato sulla scena cinque compagnie esordienti nel teatro ragazzi, coinvolgendo il pubblico in un confronto sempre aperto e costruttivo con gli attori e i registi, in una settimana di spettacoli, incontri e dibattiti.

Corsi e laboratori
- lunedì ore 17.00 - 19.00 “Tuttinscena, allegramente” – dagli 11 ai 13 anni

- mercoledì ore 17.00 – 19.00 “Artegiocando” – dai 7 agli 11 anni

- mercoledì ore 17.00 – 19.00 “La forza dell’immaginazione”, laboratorio di scrittura creativa (per adulti)

- giovedì  ore 17.00 - 19.00 “Tuttinscena, allegramente” – dai 14 ai 17 anni

- sabato ore 10.30 – 12.30 “Let’s play together”,  laboratorio teatrale in lingua inglese – dagli 8 ai 10 anni

- a partire da gennaio 2010 “Laboratorio teatrale di formazione artistico-pedagogica per adulti”, orario e giorno da definirsi 
 - tutti i giorni da lunedì 23 novembre a sabato 28 novembre “Costruiamo una bambola” (per adulti - i partecipanti, al momento dell’iscrizione, avranno la possibilità di scegliere tra i seguenti orari: dalle 09.00 alle 13.00 o dalle 15.00 alle 19.00)

 Teatro Le Maschere - via Aurelio Saliceti 1/3 00153 Roma

info@teatrolemaschere.it

Il centro delle coccole: un nuovo asilo a Roma nel XIII Municipio

Friday, 18/9/2009

 

Il 27 settembre 2009 la Cooperativa Girotondo Service & Consulting e Girotondo Associazione Italiana per i diritti del bambino presenteranno la nuova sede “IL CENTRO DELLE COCCOLE” in Via Padre Vitale 75 (Axa-Madonnetta).

Il Centro delle Coccole è un asilo nido autorizzato e un centro servizi per la famiglia.

La filosofia che si trova alla base del progetto è quella dell’accoglienza del bambino e di tutto il suo nucleo famigliare: è per questo che a fianco del servizio principale, ovvero l’asilo nido autorizzato, si proporranno una serie di altri servizi rivolti ai genitori (corsi sulla genitorialià efficace, corsi di massaggio neonatale e infantile, corsi di preparazione al parto), rivolti ai “fratelli maggiori” (corsi di teatro per bambini e ragazzi, laboratori manuali ed espressivi) e momenti di incontro per tutta la famiglia (eventi, spettacoli teatrali, giornate di gioco genitori e bambini, momenti di incontro per confrontarsi sull’importante compito assolto dalla famiglia nella società)…e tanto altro ancora.

La grande avventura comincerà il 27 settembre con una presentazione ufficiale a cui presenzieranno

• Rosa Cammarota, presidente della Cooperativa Girotondo Service & Consulting presenterà il Centro delle Coccole e tutti i suoi servizi per la famiglia

• Lorena Cattarinussi, presidente di Girotondo associazione di promozione sociale per i diritti del bambino che parlerà del Centro delle Coccole come progetto di continuità nella promozione dei diritti dell’Infanzia

• Dott.sa Sabrina Maio e Dott.sa Marta Borrelli psicologhe dello IACP che presenteranno il progetto didattico del Centro delle Coccole

• Dottsa Grazia Tortorelli e Dott. D’Agostini in rappresentanza del servizio Nidi del Municipio XIII che interverrà sulle normative e sulle procedure di autorizzazione e accreditamento dei nidi privati

• Carmine Stornaiuolo presidente della Commissione Scuola del XIII Municipio e Lodovico Pace Assessore alla Scuola del XIII Municipio che interverranno sulla situazione dei nidi del nostro Municipio

Per tutti coloro che interverranno sarà possibile visitare la struttura e godere dell’intrattenimento per le famiglie organizzato in giardino con lo spettacolo del Mago Briscola e lo staff di animazione della Cooperativa Girotondo Service. Chiuderemo con un brindisi augurale per la nuova avventura.

L’orario previsto è dalle 10.00 alle 13.00.

Per informazioni: 3358383548 – 0659290324

Calder al Palazzo delle Esposizioni:La prima monografica a Roma sul più innovativo scultore del XX secolo

Tuesday, 15/9/2009

 

07.jpgDal 23 ottobre 2009 al 14 febbraio 2010, Alexander Calder sarà il protagonista, per la prima volta a Roma, di un’ampia mostra monografica a Palazzo delle Esposizioni.

I suoi famosissimi mobile e stabile, le sue sculture realizzate con filo di ferro, i bronzi, le gouache, i disegni e i dipinti ad olio, saranno esposti in una rassegna che ricostruirà le tappe fondamentali del suo percorso artistico, curata da Alexander S.C. Rower, presidente della Fondazione Calder di New York. La mostra è realizzata con Terra Foundation for American Art e grazie al sostegno di BNL e Lottomatica 01.jpg

Perché l’arte deve essere statica? Se osservi un’opera astratta, che sia una scultura o un quadro, vedi un’intrigante composizione di piani, sfere e nuclei che non hanno senso. Sarebbe perfetto, ma è pur sempre arte statica. Il passo successivo nella scultura è il movimento”, questa dichiarazione di Alexander Calder apparsa in una intervista sul “New York World Telegram” nel 1932, accompagnava la nascita dei suoi mobile, la più rilevante innovazione espressiva della modernità. Sculture destinate a essere investite da una enorme popolarità, nelle quali l’artista armonizzò forma, colore e un movimento reale, concependo l’insieme come un “universo”, nel quale “ogni elemento può muoversi, spostarsi oscillare avanti e indietro in un rapporto mutevole con ciascuno degli altri elementi”.  

Figlio d’arte, secondogenito di uno scultore e di una pittrice, Alexander Calder (Lawton, Filadelfia 1898- New York 1976), a soli otto anni, si dilettava a creare giocattoli e gioielli lasciando affiorare il genio creativo che, passando attraverso una laureare in ingegneria, lo portò ad essere riconosciuto come uno dei più innovativi artisti del XX secolo. 

La retrospettiva del Palazzo delle Esposizioni documenterà il suo intero percorso creativo, attraverso un repertorio dei suoi lavori più importanti accanto ai quali saranno esposti alcuni sviluppi della sua ricerca meno noti al grande pubblico. Il percorso si snoderà dagli inizi figurativi, con olii, gouaches e wire sculptures (sculture costruite con il fil di ferro), ai bronzi degli anni Trenta, sino alla scoperta dell’arte astratta e alla invenzione dei mobile e degli stabile.  

Gli inizi, segnati dai lungi soggiorni a Parigi e dalla nascita di salde amicizie con Léger, Duchamp, Miró, Mondrian e con altri esponenti dell’avanguardia artistica, saranno ripercorsi attraverso capolavori come Romulus and Remus dal Whintey Museum (e la cui presenza a Roma provocherà un felice cortocircuito), Hercules and Lion, Circus Scene, tutte sculture realizzate con il filo di ferro, in alcune delle quali l’artista ha sperimentato le prime forme di movimento in una dimensione di gioco e di divertita ironia. 

Raramente visibile al grande pubblico è il gruppo di piccoli bronzi che Calder realizzò a Parigi intorno al 1930, figure di acrobati o contorsionisti ricavate modellando originarie forme in gesso, che 

documenteranno la sperimentazione di tecniche diverse e i differenti modi nei quali l’artista ha declinato l’idea di movimento. 

La celebre scultura Croisière del 1931, insieme ad altre dello stesso periodo, documenteranno la sua adesione all’astrattismo, avvenuta dopo la visita allo studio parigino di Mondrian nell’ottobre del 1930. Si tratta di un importante corpus di opere cui Duchamp diede il nome di mobile e in alcune delle quali, per la prima volta, il movimento è impresso da fattori contingenti o atmosferici. 

Alcuni capolavori realizzati intorno alla metà degli anni trenta testimonieranno la sua vena surrealista, come Gibraltar del MoMA di New York e la scultura intitolata Tightrope proveniente dalla Fondazione Calder ed esposta nelle principali mostre dedicate all’artista a partire dagli anni uaranta. 

Le grandi attrazioni della mostra romana saranno alcuni dei suoi più celebri mobile, da Untitled del 1933, uno dei primi esemplari di mobile, a 13 Spines del 1940, conservato ora al Museum Ludwig di Colonia, Roxbury Flurry del 1946 e Big Red del 1959 del Whitney Museum di New York, Cascading Flowers del 1949 della National Gallery of Art di Washington, Le 31 Janvier del 1950 del Pompidou di Parigi, The Y del 1960 proveniente dalla collezione Menil di Houston. Sarà esposto, inoltre, il mobile monumentale (il suo diametro supera gli otto metri) permanentemente collocato all’interno dell’aeroporto di Pittsburgh ed eccezionalmente concesso in prestito per la mostra al Palazzo delle Esposizioni

L’invenzione del mobile fu solo uno dei suoi innovativi traguardi. Negli anni trenta ha realizzato i primi stabile, sculture statiche chiamate così da Jean Arp, a sottolineare la loro caratteristica di essere opere non cinetiche “cui bisogna camminarvi intorno o passarci in mezzo”, al contrario del mobile che “danza di fronte a te”. Sculture spesso colorate e pervase di una forte carica di vitalità, astrazioni geometriche anche monumentali come La Grande vitesse, Sabot o Spiny, tutte presenti in mostra. 

Fusione dei suoi due modi principali d’interpretare la scultura sono gli standing mobile. Sculture in movimento non più sospese nell’aria, ma ancorate a terra, come Little Spider dalla National Gallery di Washington, The Spider dal Raymond Nasher Sculpture Center di Dallas o Pomegranate dal Whitney Museum di New York. 

Saranno esposte, inoltre, le celebri Constellations, tutte datate 1943 nelle quali le traiettorie segnate dai fili metallici collegano piccoli elementi di legno dipinto o di ceramica creando un sistema che ricorda, come accade spesso nelle opere dell’artista, un fenomeno celeste o una cosmogonia. Saranno presenti in mostra anche alcune delle opere conosciute con il titolo di Tower risalenti al 1951, tra le quali Bifurcated Tower del Whitney Museum di New York e una selezione dei modelli in bronzo realizzati dall’artista nel 1944. 

La grandezza dell’opera di Calder nell’aver introdotto una nuova nozione di scultura, basata sull’idea di movimento, di spazio aperto e di trasparenza, ha trovato una ennesima, eccezionale espressione negli stabile monumentali. Opere con le quali Calder ha rinnovato il concetto di scultura “pubblica”, realizzando sculture di grandi dimensioni perfettamente integrate agli ambienti per cui sono state pensate. In mostra saranno esposte le maquette di alcune di queste sculture monumentali, che hanno riscosso così tanto successo al punto da diventate emblemi di prestigio in molte città del mondo. Tra le altre il modello del Teodelapio di Spoleto conservato al MoMA di New York e le maquette di Jerusalem e Man

Al secondo piano del Palazzo delle Esposizioni sarà esposta una nutrita selezione delle fotografie di Ugo Mulas su Calder scattate tra l’Europa e gli Stati Uniti nei lunghi anni della loro amicizia. Sarà inoltre allestita una retrospettiva dei film di autori diversi dedicati all’artista americano. 

L’amore libera o rende schiavi? La Bisbetica Domata al Silvano Toti GLOBE THEATRE a Villa Borghese

Saturday, 12/9/2009

                                                                                 LA BISBETICA DOMATA

di William Shakespeare

Regia di Marco Carniti

(fino al 20 settembre 2009)

La bisbetica domata si compone di due trame incrociate. La principale racconta la vicenda di Caterina, l’insolente figlia maggiore di un signore padovano scelta come sposa da Petruccio, giovane veronese allettato dalla sua ricca dote. Per domarne il carattere ribelle Petruccio la costringerà a privazioni e umiliazioni di ogni genere fino a farne la più docile innamorata delle mogli. A questa trama fa da cornice una invenzione squisitamente teatrale: quella del calderaio ubriaco Sly, al quale un nobile signore fa credere di essere un ricco riverito dai suoi servi, a beneficio del quale viene allestita la rappresentazione che il pubblico vede insieme a lui. L’amore libera o rende schiavi? La bisbetica Caterina è stata plagiata o ha trovato la sua natura nella totale sottomissione a Petruccio? E alla fine chi è il vero domatore? Ovvero: chi doma chi?

La “Bisbetica domata” è una commedia su un amore viscerale che costringe a riscoprire se stessi attraverso la passione e ad abbandonare quella parte di noi che ci impedisce di vivere in armonia il nostro quotidiano. È una commedia che fa riflettere con divertimento e leggerezza su come la vita sia teatro e il teatro vita e su come si debba imparare a sostenere il proprio ruolo per recitare bene la propria parte.

Non a caso l’opera inizia con una burla, alquanto cinica, di un potente signore che illude un uomo povero di essere sempre stato ricco e che afflitto da una misteriosa follia ha sempre creduto di essere povero, confondendo la realtà con il sogno. È lo stesso metodo che Petruccio userà per ribaltare la realtà di Caterina, “uccidendola con il suo stesso temperamento”, facendole credere che la sua condizione di bisbetica è solo un’illusione, una maschera. Petruccio doma Caterina come il potente signore doma il povero Sly.

Per aumentare il divertimento del nobile signore, ho fatto interpretare a lui stesso il ruolo di Petruccio. La lezione dell’autore sembra essere: i rapporti nella vita, come nel teatro, sono frutto di abili manipolazioni. La vita è un labirinto di illusioni dove è facile rimanere ingabbiati. Shakespeare con la “Bisbetica domata” costruisce una commedia sull’illusione e sulla  manipolazione mentale. Attraverso un gioco comico ricco di travestimenti di teatro nel teatro l’apparenza prevale sulla realtà e si analizza l’uomo in quanto “maschio” e come esercita il suo potere economico e sessuale sugli altri. Guerra di potere dunque è la nostra vita: uomo-donna, ricco-povero, ingenuo-furbo, giovane-vecchio. Tutti fingono di essere altro da quello che sono. Ognuno con il suo obiettivo da raggiungere e una battaglia da vincere. Ognuno con le proprie armi, chi il potere, chi il denaro, chi l’inganno, chi l’umorismo, chi la forza, chi la tortura. Ho inserito i personaggi della commedia in uno spazio riempito di corde da teatro che formano una gabbia astratta. Lo spazio scenico diventa una  metaforica arena di addestramento in cui con veri attrezzi da palestra gli attori giocano partite differenti e si allenano per combattere guerre di vita  quotidiana. Un luogo di cambiamenti, trasformazioni e metamorfosi.

Uno spazio per la mutazione dove Petruccio avvia il programma di addestramento alla sottomissione di Caterina.

Marco Carniti

Silvano Toti Globe Theatre - Roma, Largo Aqua Felix (Piazza di Siena), Villa Borghese

Le Matite Colorate cercano proprio te. Partecipa alle audizioni!

Saturday, 12/9/2009

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Se hai fra i 6  e i 18  anni e ti piace cantare non perdere questa occasione: partecipa alle audizioni per far parte del  coro “Le Matite Colorate” nella prossima stagione 2009/2010

L’invito, rivolto a tutti i bambini e ragazzi di età compresa dai 6 ai 18 anni, è per lunedì 21 settembre, dalle ore 16.00 alle ore 20.00   nella sala prove del coro  in piazza Santa Croce in Gerusalemme, 12. 
Un   appuntamento    riservati ai giovani e ai giovanissimi che amano la musica e desiderano cantare   con Le Matite Colorate.

Prenotate  inviando una mail a lematitecolorate@libero.it  o chiamando

il numero  +39 3466872136

Per l’audizione è necessario preparare una canzone a scelta.

Le audizioni sono gratuite.
 

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Il Coro nato nel 1999  è un laboratorio artistico musicale composto da   bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni,  con  la direzione musicale del M° Germano Neri germano neri.jpg
Intensa in questi anni la produzione discografica e la realizzazione di spettacoli dal vivo.
La musica non solo come elemento didattico, ma valorizzata anche nei suoi aspetti piú ludici: il canto, il movimento, il suono, l’ascolto, l’improvvisazione, quel “fare” ed “essere” insieme agli altri per imparare in una dimensione di fantasia e gioco.
In questo percorso “Le Matite Colorate” incontrano l’amichevole collaborazione di personaggi del mondo dello spettacolo nelle diverse forme artistiche. 
 

 È sigla del canale digitale Rai Gulp e  ha al suo attivo numerose partecipazioni ad eventi televisivi e musicali di rilievo.

 

 

PORTA LA SPORTA! 12 settembre: prima giornata senza sacchetti di plastica

Friday, 11/9/2009

In occasione della prima Giornata internazionale senza sacchetto in plastica, indetta per domani su iniziativa della Marine Conservation Society (MCS), la campagna “Porta la Sporta” patrocinata dal WWF Italia lancia un invito a tutti i consumatori: munirsi di borse riutilizzabili e non usare sacchetti di plastica per tutta la giornata, ma anche nei giorni a venire. E’ un modo facile e assolutamente efficace per fermare l’abitudine insensata delle shopper monouso e ridurre le loro gravissime ripercussioni sull’ambiente, in attesa che anche in Italia ne venga vietato l’utilizzo, una decisione prevista dall’Unione Europea entro il gennaio 2010 ma che l’Italia ha già rimandato al 2011.
 
Ogni anno vengono consumati nel mondo centinaia di miliardi di sacchetti di plastica (100 miliardi solo in Europa), utilizzati per una media di 10-20 minuti. Solo in Italia si consumano oltre 20 miliardi di shopper l’anno, una media di circa 400 per ogni cittadino italiano, ponendoci tra i primi consumatori al mondo. E tutto questo è associato a ingenti consumi di petrolio ed emissioni di gas serra, oltre che di altre sostanze inquinanti.
Ma non è solo questione di energia e di consumi. Finito il loro breve utilizzo, i sacchetti finiscono nelle discariche, ma anche dispersi nell’ambiente, nei boschi, nei mari, dove rimangono per centinaia di anni. I tempi di degrado variano infatti, a seconda dello spessore della plastica e delle condizioni ambientali, da decenni a centinaia di anni. Quando poi finiscono nelle acque diventano veri e propri killer, in particolare per quelle specie marine che si nutrono di meduse e che spesso li confondono. Ogni anno migliaia di delfini, foche, tartarughe marine, balene, ma anche uccelli marini muoiono soffocati, strozzati o per irreparabili danni all’apparato digerente causati dall’ingestione di sacchetti.
 
Invertire questo trend e ridurre la “follia plastica” è possibile, basta un piccolo cambiamento nel proprio stile di vita: fare sempre a meno del sacchetto di plastica e degli imballaggi inutili (come quelli usati per frutta e verdura), usare sempre borse della spesa riutilizzabili in tela o altri materiali, inventando soluzioni creative per il trasporto dei propri acquisti.
 
E’ l’invito della campagna “Porta la Sporta” www.portalasporta.it , promossa dall’Associazione Comuni Virtuosi e patrocinata tra gli altri anche dal WWF Italia, che ha già coinvolto decine di Comuni, Province, Enti e Associazioni in tutta Italia, con adesioni in costante crescita. Un obiettivo accessibile a tutti i cittadini e un punto d’arrivo anche per la grande distribuzione, che ha l’opportunità di promuovere stili di vita e abitudini di consumo sostenibili presso milioni di clienti.
 
Tra le iniziative virtuose che stanno promuovendo l’abbandono del sacchetto di plastica, il WWF ha sostenuto il percorso di Auchan, che dal 1 luglio ha bandito il sacchetto in polietilene dai 51 ipermercati dislocati in 11 regioni italiane, con un risparmio complessivo di 180 milioni di sacchetti in polietilene e 30 milioni di sacchetti in plastica riciclata al 40% ogni anno.
 

Domenica 13 settembre incontri ravvicinati con i rettili al Bioparco

Thursday, 10/9/2009

A tu per tu_camaleonte.jpgDomenica 13 settembre dalle ore 11.00 alle 15.30 il Bioparco organizza incontri ravvicinati con i rettili. Il pitone reale, il drago barbuto (lucertola spinosa), insieme alle testuggini, saranno i protagonisti della giornata che si svolgerà all’aperto, presso l’Oasi del Lago.
Durante gli incontri “a tu per tu” lo staff zoologico svelerà segreti e curiosità di animali di cui spesso si ha paura o che generano ribrezzo. Tra un incontro ravvicinato ed un altro, i bambini potranno partecipare a giochi e laboratori a tema rettili e assistere a spettacoli di burattini, inoltre ci sarà una postazione di face painting dsc_9968 A TU PER TU.jpgper trasformare i bambini in serpenti, coccodrilli, lucertole e rane.
L’attività è gratuita, compresa nel biglietto di ingresso al Bioparco.
Nell’ambito dell’iniziativa, con una donazione minima di 1 Euro sarà possibile contribuire alla salvaguardia degli anfibi, animali particolarmente sensibili ai cambiamenti ambientali indotti dall’uomo, aderendo alla Campagna internazionale di conservazione e sensibilizzazione  dell’EAZA, l’Unione Europea Zoo e Acquari  (www.eaza.it) di cui il Bioparco è membro.
 

 
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