Archivio di 11/2007

Legambiente: doppia manifestazione per il NO al nucleare

Friday, 9/11/2007

A venti anni dal referendum contro il nucleare, l’associazione ambientalista organizza una doppia manifestazione. Legambiente inoltre prende parte alla conferenza alternativa al WEC organizzata dai Verdi europei.

Legambiente lancia una doppia manifestazione per un’energia più sostenibile, per una migliore efficienza energetica, per un contenimento dei consumi e per uno sviluppo delle fonti energetiche pulite.

Sabato 10 novembre, a venti anni dal referendum che ha bandito l’energia nucleare in Italia, alle 16:00 a Roma in Piazza Farnese Legambiente ribadisce le ragioni del No in favore di rinnovabili e efficienza energetica.

Per un modello energetico diverso Legambiente presidierà il 12 novembre, ore 9,30, (Nuova Fiera di Roma, Ingresso Nord, Via Portuense 1555, Lato stazione FS-Fiera di Roma) davanti al WEC, il World Energy Council (dall’12 al 15 novembre) per scongiurare l’aumento della produzione di energia da petrolio, carbone e nucleare. Il summit riunirà, per la prima volta a Roma, le più grandi aziende mondiali dell’energia che discuteranno di come aumentare la produzione di energia e di come migliorare la diffusione nel mondo di centrali che utilizzano le fonti fossili e l’energia dell’atomo.

Legambiente, inoltre, collabora insieme a Greenpeace e WWF Italia alla realizzazione della conferenza alternativa al WEC organizzata dai Verdi europei, Accendi l’energia verde, che si terrà a Roma il 9 e il 10 novembre a Piazza Montecitorio 123/a.

Sarà l’occasione per lanciare un dibattito pubblico sui mutamenti climatici e le scelte energetiche oltre che per presentare e discutere le proposte degli ambientalisti europei.

“Il futuro energetico e ambientale del nostro Paese – dichiara Roberto Della Seta, presidente di Legambiente - dovrebbe basarsi sull’innovazione tecnologica che investe sulle fonti rinnovabili. I produttori di energia elettrica devono diventare protagonisti sul mercato puntando su tecnologie ormai mature e competitive come e eolico e solare, così come nell’efficienza energetica degli impianti e degli edifici�?.

Marziale: stop ai reality in Rai

Friday, 9/11/2007

“Così com’è condotto, ad ampi tratti, il servizio televisivo targato Rai non può continuare ad essere di Stato”?. A pronunciarsi è Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e componente della commissione ministeriale che ha redatto il Codice Tv e Minori, secondo il quale: “Quando una conduttrice arriva al punto in cui è giunta Simona Ventura, ciò significa che leggi e protocolli, che peraltro ingiungono un canone agli utenti, sono da considerarsi carta straccia”?.

Marziale sottolinea: “Il pur apprezzabile tentativo di Simona Ventura di proteggere i figli minori di una partecipante al gioco da strumentalizzazioni giornalistiche, che potrebbero recar loro danno, ha tuttavia spalancato la porta alla pubblica offesa e tutto ciò – incalza il presidente dell’Osservatorio – è inammissibile e abbisogna di una risposta istituzionale ferma e decisa, in applicazione di quanto contemplato dalla legge per il riordino del sistema radiotelevisivo che recepisce il Codice Gasparri e dallo stesso Contratto di Servizio siglato dal Capo dello Stato”?.

Per Marziale: “Giacché la produzione è recidiva, eventuali sottovalutazioni del caso da parte degli organismi chiamati a pronunciarsi, cioè Comitato ministeriale per l’applicazione del Codice e Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, aprirebbero le porte ad un totale discredito delle stesse autorità costituite. Così come – conclude il presidente dell’Osservatorio – sarebbe auspicabile che la stessa Rai provvedesse ad arginare tali pesanti sconfinamenti con una sola concreta risposta: basta reality nell’azienda Tv di Stato”?

Il nuovo Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza

Friday, 9/11/2007

Si è insediato il 31 ottobre, a Palazzo Chigi, il nuovo Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza. La prima riunione è stata presieduta dai Ministri delle Politiche per la Famiglia, Rosy Bindi, e della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero.

Compito dell’Osservatorio è quello di predisporre il Piano di azione per l’infanzia e l’adolescenza, un programma di lavoro per la realizzazione di interventi sul piano culturale, normativo ed amministrativo a favore dei minori, che si realizzerà con la partecipazione attiva della società civile in raccordo anche con l’Unione Europea.

Il Centro nazionale di documentazione ed analisi per l’infanzia e l’adolescenza – presieduto da Francesco Paolo Occhiogrosso, presidente del Tribunale per i minorenni di Bari, con il coordinamento tecnico-scientifico del sociologo Valerio Belotti – ha proposto lo schema del Piano che, secondo il calendario dei lavori, dovrà realizzarsi già a partire dal 2008. Tre gli elementi di innovazione che caratterizzano il piano: la partecipazione civica e sociale dei minori, il rispetto della cultura della differenza di genere e dell’equità sociale, e un processo di monitoraggio permanente per garantire la sua corretta attuazione.

Sette le priorità di intervento del Piano di azione. Il diritto alla partecipazione e a un ambiente a misura di bambino; il patto intergenerazionale; il contrasto alla povertà; la società interculturale; i minori Rom, Sinti e camminanti; il sistema delle tutele e delle garanzie dei diritti; la rete dei servizi integrati.

All’incontro erano presenti i rappresentanti degli altri ministeri coinvolti (Interno, Esteri, Salute, Giustizia, Lavoro e previdenza, Economia e finanze, Pari opportunità, Politiche giovanili, Istruzione, Comunicazioni) della Conferenza Stato Regioni, degli enti locali, di associazioni, sindacati ed ordini professionali.

“Non c’entriamo nulla con le finte bombe�?. Il comitato “Vaffafioroni day�? rivendica la propria estraneità all’iniziativa delle finte bombe piazzate, ieri, davanti ad alcune scuole romane

Friday, 9/11/2007

Il comitato “Vaffafioroni day�? rivendica la propria estraneità all’iniziativa delle finte bombe piazzate, ieri, davanti ad alcune scuole romane

“In seguito alle numerose richieste di spiegazioni, mi vedo costretto- dichiara Andrea Milan, portavoce del comitato Vaffanculo Fioroni di Roma- a sottolineare la mia assoluta estraneità a quanto avvenuto questa notte e questa mattina in alcuni licei della capitale. I ragazzi che hanno compiuto tale gesto - continua- si chiamano Studenti Irriverenti e hanno si aderito al Vaffanculo Fioroni day ma come potrebbe farlo chiunque, basta un click sul nostro sito. Ribadisco che non sono a conoscenza di altre informazioni su quanto avvenuto perché ne sono estraneo e aggiungo che la volontà del Fioroni day non è quella di intimidire ma quella di  incidere nella realtà scolastica in modo deciso ma assolutamente pacifico�?.

Ieri mattina, un movimento che si firma “Studenti irriverenti�? aveva piazzato dei finti pacchi bomba davanti alcune scuole romane, tra cui il classico “Mamiani�? di viale delle Milizie e lo scientifico “Cannizzaro�?. Dentro i pacchi le rivendicazioni degli studenti che si definiscono membri del “Vaffanculo Fioroni Day” che, per ora, vive soprattutto su un sito (www.vaffafioroni.org) da cui è partito l’appello per uno sciopero nazionale il 16 novembre contro il ministro.�? Mille i motivi che ci hanno portato a costituire questo comitato, mille ancora i perché della nostra mobilitazione – si legge nel sito - Siamo stanchi di essere considerati utenti nel sistema scuola, siamo stanchi di promesse e di finte riforme. Non vogliamo più sottostare all’arroganza di un ministro incompetente e di una classe docente impreparata che si nasconde dietro la spocchiosa volontà di costruire una scuola più seria, non vogliamo scuole fatiscenti, non vogliamo gli esami a settembre.�?

Queste le scuole dove sarebbero stati lasciati finti pacchi bomba: “Newton, Giulio Cesare, Mamiani, Talete, Orazio, Benedetto Da Norcia, III Isa, Russel; Vivona, Cannizzaro, Peano, Primo Levi, De Pinedo - si legge nel comunicato degli Studenti Irriverenti - sono solo le prime scuole che abbiamo visitato�?. 

In Australia è stato decifrato il linguaggio delle balene

Friday, 9/11/2007

Dopo aver registrato migliaia di ore di suoni dei grandi cetacei al largo della costa del Queensland, gli scienziati australiani sono riusciti a “tradurre�? il linguaggio delle balene. Le megattere, o balene con la gobba, emettono suoni per manifestare rabbia, competizione, affetto, preoccupazione. “Un  repertorio di suoni molto piu’ complicato di quanto non avessimo mai riconosciuto'’, scrivono gli autori della ricerca, pubblicata sul Journal of the Acoustic Society of America.

Gli studiosi dell’Università di Queensland,, guidati dalla prof. Rebecca Dunlop della scuola di scienze veterinarie dell’ateneo, hanno scoperto che sono solo i maschi delle megattere a esibirsi nel famoso ‘canto’ , quasi una serenata alle femmine, mentre i suoni sociali sono emessi dai cetacei dei due sessi, sia adulti che piccoli.

 Il suono ‘wop’, ad esempio, e’ uno dei piu’ frequenti e significa un contatto fra la madre e il balenotto, spiega la Dunlop. Altri segnali di piu’ alta frequenza sono usati dai maschi quando competono per l’affetto di una femmina. ‘’Questi gridi acuti - aggiunge - si sentono anche quando sono in disaccordo, e si contendono il privilegio di accompagnare una femmina durante il lungo viaggio'’. Vi e’ poi un suono simile alla fusa di un gatto, che i maschi emettono per richiamare la femmina, con cui vorrebbero accoppiarsi. ‘’Piu’ basso e profondo e’ il suono, piu’ grande e’ l’animale'’. I suoni sono stati registrati usando un’antenna fissata su una boa a circa un chilometro dalla riva, mentre gli studiosi osservavano il comportamento dei cetacei da terra. La relazione, firmata da Dunlop insieme al collega Michael Noad, fornisce un catalogo delle vocalizzazioni delle megattere, usando 660 suoni registrati da 61 dei loro gruppi.

Ritiro giocattoli pericolosi

Friday, 9/11/2007

Dopo l’Australia, anche gli Stati Uniti ritirano dal mercato il Bindeez. La casa produttrice, l’australiana Moose Enterprise,  accusa  i produttori dislocati fra Cina ed Hong Kong di aver usato materiali pericolosi per il gicattolo. Se ingeriti, i grani che compongono il gioco si trasformano in GHB, elemento chimico che compone il principio attivo di molte droghe sintetiche.

Il Bindeez, denuncia la stessa casa produttrice, contiene una droga potenzialmente mortale.

In un comunicato ufficiale, la Moose ha dichiarato di aver volontariamente ritirato il gioco dal mercato, perché contiene butanediolo, potenzialmente mortale, ed ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per stabilire la responsabilità dell’errore.

Intanto, le autorità italiane stanno ritirando dal mercato l’ennesimo gioco della Mattel con marchio Fischer Price commercializzato in Italia col nome “La casa” :”il rubinetto si potrebbe staccare e i 2 ganci che lo ancorano al gioco potrebbero essere ingeriti. Stesso rischio per le lancette di un orologio che è parte dello stesso gioco”, destinato a bambini fino a 3 anni.

 

Sul sito della Mattel  c’è l’ elenco dei prodotti ritirati dal mercato e l’invito  a contattare il Numero Verde. 800113711

 Richiamo prodotti del 14 Agosto 2007

1. Mattel Playsets con calamita

2. Barbie e Tanner

3. Pixar Car “Il Sergente”

Richiamo prodotti del 5 Settembre 2007

4. Gli arredi di Barbie

5. Locomotiva trasporto merci GeoTrax di Fisher Price

Richiamo prodotti del 6 Novembre 2007

6. La Casa Laugh & Learn di Fisher-Price

   

 

Scuola: è allarme matematica. Fioroni convoca il Comitato Scientifico

Thursday, 8/11/2007

Sono 408 mila gli alunni italiani (il 43,3% degli studenti ammessi con debito alle classi delle superiori) che hanno un debito in matematica.
Una carenza che accomuna trasversalmente gli indirizzi di ogni ordine e grado.
In particolare gli studenti che nell’anno scolastico 2006/2007 hanno contratto il debito in questa materia sono:
129.000 negli istituti tecnici,
104.000 nei licei scientifici,
80.000 negli istituti professionali,
39.000 nei licei classici.

Ed è proprio la matematica ad unire in ignoranza l’Italia da Nord (44,5% degli studenti con debito, 90.000 alunni) a Sud (41,7%, 124.000 alunni) passando per il Centro (44%, 79.000 alunni) e le isole (44,1%, 55.000 alunni).

Un’emergenza per la quale il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni ha deciso di avviare un piano di interventi con più azioni. E questa mattina ha convocato, per la prima volta a Viale Trastevere il Comitato Scientifico della Matematica, composto da 29 esperti, presieduto dal prof. Edoardo Vesentini, docente di Analisi Matematica al Politecnico di Torino e coordinato dal prof. Mario Girardi, preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di Roma 3.

“Stavolta ai matematici è chiesto di risolvere un problema che rischia, fra l’altro, di precludere ai ragazzi italiani la possibilità di competere con i loro colleghi europei” ha detto Fioroni. “Un’ altra causa di questa grande lacuna è il generale abbassamento della competenza linguistica. Più volte ho sollevato il problema dell’impoverimento del linguaggio provocato anche dal tipo di offerta del mezzo televisivo” ha aggiunto il Ministro. “Occorre agire in più direzioni: riuscire a destare la curiosità e la voglia di apprendimento dei ragazzi nei confronti delle materie scientifiche, ma anche aggiornare i docenti e ripensare alle modalità con cui vengono formati. Dagli esperti mi aspetto che, mentre si accingono a risolvere i sette enigmi della matematica ancora irrisolti, trovino anche il tempo di risolvere questo ottavo che per noi è anche il più importante: come far capire, studiare e piacere la matematica ai ragazzi”.

E tu, cosa ne pensi? Come si insegna la matematica nella tua scuola? Quali sono le difficoltà maggiori che incontri? Lascia il tuo commento su Giacomino

Secondo te, c’è abbastanza spazio per l’educazione fisica a scuola? L’Europa chiede il tuo parere

Thursday, 8/11/2007

L’ora di educazione fisica a scuola è sempre stata vista dai più come un momento di svago e gioia, una pausa salutare fra una versione di latino e un compito di matematica. Ma il suo significato va al di là della corsetta o della partitella di pallavolo… Questo momento ginnico rappresenta di fatto l’unica materia di insegnamento che mira a educare gli studenti a una vita salutare.

 

Un compito divenuto via via sempre più difficile, se è vero che in Europa sovrappeso e obesità rappresentano un problema in forte crescita. Lo sport può fare da contrappeso a tale tendenza? In quale misura?  L’ex-campione olimpico Pál Schmitt, oggi eurodeputato, è relatore del testo che affronta la questione, al voto la  settimana prossima a Strasburgo.
 
Alcune cifre allarmanti
 
In Europa, il numero di bambini in sovrappeso o affetti da obesità aumenta ogni anno di oltre 400.000 unità, cifra che va ad aggiungersi ai 14 milioni già in sovrappeso. Nell’Ue a 27, tale condizione colpisce un bambino su quattro e il problema non sembra essere tanto l’eccesso di calorie, quanto piuttosto l’inattività fisica.
 
Oltre a rappresentare un costo per la società, molte delle malattie e disfunzioni che sorgono in età matura vanno ricondotte ai comportamenti del periodo giovanile. Ecco perchè un’attività regolare sin dalla giovane età può sortire effetti positivi in termini di benessere psico-fisico. Lo sport, inoltre, è anche un metodo efficace contro il vizio del fumo, oltre che un antidoto alla vita sedentaria.
 
Attività fisica = vita sana
 
L’ex-atleta olimpionico Pál Schmitt, eurodeputato del gruppo del partito popolare europeo (PPE-DE), ha redatto un testo sul ruolo dello sport nell’educazione al voto martedì prossimo in occasione della sessione plenaria. Il testo mette in primo piano il ruolo dello sport e l’ora di educazione fisica a scuola. Schmitt ci conferma che la relazione “mira a rendere consapevoli e responsabili gli Stati membri dello stretto legame che esiste fra sport a scuola e vita sana. Un binomio che è messo in pericolo dall’aumento dei tassi di obesità e dalla diminuzione delle ore concesse allo sport nel programma scolastico. In media nella scuola superiore nell'’Ue, si è infatti passati dalle 117 alle 101 ore.
 
Tre lezioni di educazione fisica
 
Per invertire la tendenza i deputati puntano il dito sulle attrezzature obsolete e sul disequilibrio fra attività indoor e all’aperto, oltre a rilevare la necessità di adeguare l’attività sportiva scolastica alle esigenze di tutti gli studenti. “In alcuni Stati membri, dichiara Schmitt, la mancanza di attrezzature sportive moderne, così come di professori all’altezza, fa sí che sovente l’attività sportiva sia sacrificata a discapito di altre materie”. Il Parlamento chiede pertanto che gli Stati membri propongano almeno tre lezioni di educazione fisica la settimana.
 
“Il mio consiglio ai bambini - conclude l’ex-atleta plurimedagliato - è quello di praticare attività fisica quotidianamente sia dentro che fuori la scuola, mentre agli adulti dico di fare sport almeno tre volte la settimana. ”.
 

 Secondo te, c’è abbastanza spazio per l’educazione fisica a scuola? L’Europa chiede il tuo parere. Puoi lasciare il tuo commento all’indirizzo web-redattore-it@europarl.europa.eu (RIF.20071107STO12715)oppure direttamente a Giacomino che provvederà a inoltrarlo al Parlamento europeo

La storia vista dalla parte dei bambini

Thursday, 8/11/2007

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Chris Brazier

Una storia del mondo

Come non ce l’avevano mai raccontata

Edizioni Sonda

pp. 214 - € 14,50

collana «Manuali Educativi», n. 13

 

Con una introduzione pedagogica di Antonio Nanni e Claudio Economi.

Con una prefazione di Enzo Santarelli e William Beina

Il libro di Chris Brazier è una sfida al mondo della scuola, alla quale si rivolge offrendo suggerimenti didattici, schede e percorsi di lettura utili per gli insegnanti di storia e di lettere.

Nel mondo anglosassone questa breve “storia del mondo�? ha avuto notevole successo per la sua visione pacifista e riformatrice.

Diversamente da altri volumi storici che si soffermano sui dettagli di un singolo periodo e non si arrischiano a fornire visioni d’insieme, Chris Brazier si muove con disinvoltura dalle fangose origini dei primi organismi, fino alle sbilanciate relazioni di potere del Ventunesimo secolo.

L’autore insiste sul fatto che dovremmo staccarci dalle interpretazioni e narrazioni eurocentriche, per avere una visione maggiormente allargata sulle vicende del mondo e pretende che la storia delle donne e quella dei bambini acquistino una posizione centrale.

Ci ricorda continuamente che molte epoche e culture sono state caratterizzate da forti ineguaglianze: la specie umana ha affrontato questo problema lucidamente solo agli inizi del Ventunesimo secolo.

Straordinaria la sua capacità divulgativa, che rende appassionanti le vicende dei popoli più sconosciuti, e lascia precisa sensazione di aver capito perché le cose sono andate in quel determinato modo.

L’autore

Chris Brazier è nato nel 1956. Dal 1984 è direttore di «New Internationalist», una rivista inglese indipendente impegnata sul fronte dello sviluppo e della giustizia.

Ha pubblicato numerosi saggi riguardanti i paesi del Sud del mondo e il conflitto latente, ma periodicamente armato, con i paesi occidentali.

 

 

Maga Martina torna nelle librerie con la collana Prime Letture

Thursday, 8/11/2007

Un libro per i bambini che iniziano a leggere. Ritorna la collana della Sonda “Prime Letture con Maga Martina” scritta in caratteri MAIUSCOLI, i primi che i bambini imparano a riconoscere. E con una storia accattivante scoprono il piacere della lettura. Delizioso il segnalibro: un piccolo aereo con l’orsetto a bordo. Piacevoli le illustrazioni di Birgit Rieger. Un strenna importante e sicuramente gradita.

 

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KNISTER

Maga Martina e Leo. La maledizione del fantasma - Traduzione a cura di Stefania Terzi- Edizioni Sonda

Uuh-uuuuuuh… per casa si aggira un terribile fantasma che fa venire i brividi!
Martina però ha capito subito di chi si tratta e decide di spaventare ben bene Leo. Non le mancano certo i trucchi, deve solo consultare il suo libro magico.
Solo che nell’entusiasmo si è cacciata da sola nei guai: non riesce a mandare via il fantasma che si aggira per casa e che vuole trasformare lei e Leo in rospi. Che guaio!!!

 

KNISTER, che in tedesco significa «spumeggiante» è lo pseudonimo dello scrittore Ludger Jochmann nato nel 1952 a Bottrop, Germania. Ha studiato scienza della formazione all’Università di Essen e ha lavorato in ambito pedagogico, con un’esperienza come drammaturgo teatrale per bambini nel teatro comunale di Oberhausen. Inizia a scrivere libri per bambini nel 1978 ed è molto noto e apprezzato dai piccoli lettori. Gli piace spaziare dalla produzione di libri a quella di cd musicali, dalle pagine web ai testi teatrali, dagli audiolibri alle sceneggiature televisive, oltre a prestare la sua voce nella registrazione di programmi rivolti a un pubblico di ragazzi. Dal 2001 ha pubblicato anche alcuni testi per adulti con il suo vero nome.

 
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