Archivio di 1/2007

Audizioni per il coro Le Matite Colorate

Monday, 29/1/2007

Due Nuove Audizioni per entrare nel coro

“Le Matite Colorate�?

 lunedì 29 gennaio  e lunedì 5 febbraio

dalle 17.00 alle 18.30

presso la Sede del Coro, la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.

Se avete fra gli 8 e i 12 anni e  vi piace cantare “Le Matite Colorate�?vi aspettano.  

Due gli appuntamenti riservati ai ragazzi e alle ragazze che vogliono entrare a far parte del coro:  

 lunedì 29 gennaio  e lunedì 5 febbraio dalle ore 17.00 alle ore 18.30

Per l’audizione è necessario preparare una canzone a scelta. 

Per gli ammessi è previsto  un periodo di prova.

Le audizioni sono gratuite.

Per maggiori informazioni:

“Le matite colorate�? 

Tel 06.7014769-111 –

 cell. 3460179034

Piazza Santa Croce in Gerusalemme, 12

www.lematitecolorate.it


 

 

Racconti dal Mondo

Friday, 26/1/2007

Racconti dal Mondo è un viaggio che parte dalla tradizione affabulatoria italiana: da lì corre a ritroso nel tempo, verso i racconti delle tribù Huicholes del Messico, poi raggiunge le montagne della regione di Madriz in Nicaragua e scivola tra le tende della comunità Saharawi in Algeria, per finire sotto un grande carrubo, lì dove una zia, nei caldi pomeriggi dell’estate pugliese, raccontava le avventure di personaggi dai nomi strani.sahara.JPG

La fiaba è un fenomeno culturale, i suoi contenuti fantastici non sono solo un piacevole passatempo per i più piccoli, ma hanno radici nella realtà storica più profonda dell’uomo e, per questo, sono l’occasione per capire altri modi di vivere, spazialmente lontani da noi. Per un momento, Racconti dal Mondo vuole creare una condivisione interculturale reale per i bambini, perché ogni favola porta con sé tutte le sfumature culturali dalle quali ha preso vita. Racconti dal mondo è la prova che qualcosa di magico si può fare conoscendo e raccontando le storie dei popoli, riconoscendo l’unicità prima di guardare alle differenze.

Questo spettacolo nasce dalle leggende raccolte dalla compagnia Residui Teatro durante progetti di cooperazione internazionali in Nicaragua e nei campi profughi Saharawi (2004). Durante lo spettacolo ci sarà la proiezione di foto che descrivono la vita dei bambini di questi paesi.La storia Il Regno di Terra e di Sole tratta dallo spettacolo ha accompagnato UN CAMPO RIFUGIATI IN CITTÀ progetto di informazione e sensibilizzazione di MEDICI SENZA FRONTIERE Italia.

  

Teatro Ygramul

Domenica 28 gennaio ’07 ore 18.00

via n.m. nicolai 14, Roma

Info: 0641229951

IIIa Rassegna di teatro per bambini

Domenica 4 febbraio ’07 ore 16.30

Teatro delle Palline

Via del Verano 39, Roma

Info: 3398663690 -3339681335


 

La Tv dei ragazzi non piace ai ragazzi

Thursday, 25/1/2007

I bambini italiani tra gli 8 e gli 11 anni ai programmi TV per ragazzi preferiscono i programmi per adulti, specialmente “Striscia la notizia” e “Camera cafè’.
    Lo rivela una indagine condotta su un campione multiregionale di 1212 scolari e scolare di Sicilia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Friuli Venezia Giulia dal prof.Francesco Pira, docente di comunicazione sociale e Pubblica all’Universita’ di Udine. I bambini copiano gli adulti anche in materia di preferenza multimediale. Come gli adulti, infatti, essi leggono poco, sono molto occupati da videogiochi e cellulari, non amano i telegiornali a loro destinati.
    Il 34% degli intervistati - secondo la Ricerca che diventera’ un libro con la prefazione del ministro Livia Turco - legge da 1 a 5 libri l’anno; il 16% usa la mail;l’80% possiede videogiochi ed il 61% il cellulare che il 31% tiene acceso anche di notte; il 58% invia da uno a 3 sms al giorno.
    I dati emersi sono stati confrontati con quelli di indagini precedenti e svolte anche da istituti di ricerca, associazioni di volontariato e di genitori e istituzioni.
    Nella top ten dei programmi più seguiti, Mediaset fa manbassa. Il 68,73% vede Camera Cafe’, il 61,06% Striscia la notizia, il 59,24 i Simpson, il 57,34% Zelig, il 43,15% Le Iene, il 26,90% il Grande Fratello, il 24,67% Amici, il 20,71% la Melevisione della Rai, e sempre della tv pubblica soltanto il 18,89% il GT Ragazzi.
    In coda alla classifica anche Uomini e Donne 9,5% e Centrovetrine 8,75%. Mtv con Playground ottiene il 13,04%.
    “Si conferma il basso gradimento - spiega il coordinatore della Ricerca prof. Francesco Pira - dei programmi per ragazzi. I reality trovano spazio nella tv vista dai bambini a partire dal Grande Fratello. Ci troviamo di fronte a bambini “adultizzati” che guardano la tv degli adulti. In essa trovano modelli di riferimento nei quali riconoscersi e con i quali confrontarsi. E’ chiaro che se facciamo riferimento alle critiche che piovono da piu’ parti sulla televisione italiana, sull’invadenza di reality, le risposte che i bambini hanno fornito dovrebbero generare più di una reazione. Una piccola speranza puo’ arrivare dai palinsesti della tv satellitare”.
    968 bambini su 1210 alla domanda possiedi videogiochi hanno risposto sì: il 90% maschi ed il 72% femmine. L’80% degli intervistati possiede videogiochi.
    Analizzando la tipologia il genere avventura risulta il più gettonato con il 63,53% seguito da sport 58,65, combattimento 38,43%.
    “Anche i gusti in fatto di videogiochi - sostiene Pira - sono sempre più vicini tra bambine e bambini. Sentendo maschi e femmine troviamo ai primi posti avventura e sport.
    Nel caso degli scolari il primato va allo sport con il 68% seguito da quelli di avventura al 63%. Mentre le scolare prediligono l’avventura nel 63% dei casi contro lo sport al 48%”.
    I bambini hanno raddoppiato il tempo che dedicano ai videogiochi rispetto ad una precedente indagine del 2001 ed e’ cresciuta anche la percentuale di bambini  che gioca queste ore tutte di seguito. Dal 28% del 2001 al 32,5% del 2006.
    L’89% del campione ha risposto di avere un computer. Il 60% ha dichiarato di non averlo in camera ed 40% si. Alla domanda, in che momento della giornata utilizzi il computer, i bambini hanno selezionato più opzioni con una predilezione nella maggioranza dei casi per il pomeriggio 78%, seguito dalla sera 40,6%. Il 72% dei bambini che possiedono un Pc dichiarano di stare al computer per un’ora ed un quarto, tutte di seguito il 57,4%.
    “Poco più della metà dei bambini - sottolinea il Coordinatore della Ricerca - che possiedono un computer dichiarano di utilizzare internet. Alcuni scrivono espressamente di non utilizzarlo mai, di non avere una connessione o di usarlo di rado. Per coloro che hanno accesso a internet l’utilizzo prevalente e’ la navigazione nei siti, spesso per scopo di ricerca e supporto allo studio. Risponde infatti così il 69% del campione, chatta il 10%, utilizza email il 16% e partecipa a blog il 5%”.
    Il 61% dichiara di possedere un telefono cellulare ed il 39% dice di non averlo.
    Gli aspetti più rilevanti si evidenziano nel rapporto per macro aree. Al nord, unica eccezione, abbiamo un rapporto rovesciato, il 55% dichiara di non possedere il telefono cellulare a fronte di un 45% che dichiara di averlo. Al centro il 76% lo possiede con il 24%. Il massimo lo raggiungiamo al sud con addirittura il 90% di bambini che hanno il telefono e solo il 10% che non lo ha. I maschietti superano le femminucce: il il 70% di loro ha il cellulare. Le bimbe rispondono con un buon 65%.
    “Questo dato - stigmatizza Francesco Pira - non ci sorprende vista la diffusione della telefonia mobile nel nostro paese, infatti quando abbiamo chiesto chi in famiglia possedesse il cellulare abbiamo rilevato delle percentuali che rasentano il 100%. Le mamme si assicurano il primato con il 93%, i papà con il 92%, fratelli e sorelle 47% e altri componenti il 16%. E il trend non cambia lungo lo stivale”.
    I motivi per i quali il cellulare viene utilizzato vedono al primo posto l’invio di sms, al secondo per cercare un amico, quindi per scaricare musica e infine per inviare mms”.
    Per quanto riguarda il numero delle ricariche mensile il campione dichiara di farne una (49%),due (26%) e tre (25%) con una spesa media di 12 euro.
    I bambini che dichiarano di fare in media tra 1 e 3 telefonate sono il 63%, alcuni spiegando che lo usano poco o nulla o soltano per le emergenze. Il 21% dichiara di farne un uso piu’ intenso con piu’ di 5 telefonate. Il 16% che fa da 3 a 5 telefonate al giorno.
    Il 58% invia da 1 a 3 sms al giorno, il 21% da tre a cinque, il 13% da 6 a 10, l’8%.
    “Al termine di questa ricerca - conclude il prof. Francesco Pira - rileviamo come dai dati emerge chiaramente che la famiglia deve recuperare un suo ruolo fondamentale. Genitori e nonni, devono aiutare i bambini nel processo evolutivo senza presentare le nuove tecnologie come delle diavolerie incontrollabili. E poi la formazione. In Italia dobbiamo scoprire la magia e l’importanza della formazione permanente.
    Le Istituzioni devono, come si sta già facendo in alcune regioni, programmare dei corsi di formazione per genitori sulle nuove tecnologie e dei corsi di aggiornamento per gli insegnanti. Educare gli adulti a comprendere i media perchè siano in grado di interpretarli e utilizzarli con figli e nipoti. Le tecnologie devono diventare patrimonio di tutta la famiglia e non soltanto dei piu’ piccoli per farli stare buoni”.

Arriva l’influenza

Wednesday, 24/1/2007

Si chiama Wisconsin ma non e’ lo stato degli Stati Uniti bensi’ il soprannome del virus H3N2 che combinato ai ceppi Nuova Caledonia e Malaysia portera’ in giro l’influenza 2007, detta “l’Americana”. I medici invitano a prevenirlo vaccinandosi e in caso di contagio a combattere il virus con farmaci antivirali e non con gli antibiotici.  “Quella di quest’anno non e’ diversa da quella degli anni passati: i sintomi sono febbre alta, forte mal di testa, difficolta’ respiratorie e dolore diffuso”, ha detto ai giornalisti in sala il prof. Giampiero Carosi, presidente della Societa’ italiana di malattie infettive e tropicali che ha sottolineato come l’influenza sia un fenomeno virale e quindi non vada trattata con antibiotici. “L’antibiotico non va usato per tre motivi: primo non fa nulla perche’ l’influenza e’ un fenomeno virale, secondo possiamo creare delle resistenze ai batteri gia’ presenti nel corpo e se siamo alle prese con una complicazione dell’influenza, come una polmonite, il medico non riesce a capire l’agente scatenante del fenomeno nel paziente”, ha aggiunto Carosi indicando nei vaccini e negli antivirali l’unica soluzione rapida alla sindrome.

L’influenza colpisce ogni anno circa il 10% della popolazione italiana e questo comporta costi ingenti in termini sia di sanita’ nazionale che di produttivita’. L’economista Carlo Lucioni, direttore di Ricerca dell’Istituto di Economia Sanitaria ha presentato alcuni dati sui costi legati alla sindrome virale questa mattina in un convegno a Milano organizzato dalla Societa’ italiana di Medicina generale e da quella di Malattie infettive e tropicali. “Il costo medio dell’influenza per paziente in Italia si aggira attorno ai 330 euro”. A comporre questo dato sono i costi medi diretti legati alle visite, ai ricoveri e ai farmaci (36 euro per paziente) e i costi indiretti generati dalle assenze da scuola e lavoro che ammontato a circa 329 euro per paziente, secondo la ricerca condotta dallo stesso Lucioni. “Nel caso di pazienti a rischio, come gli anziani, sono i costi diretti a incidere di piu’, mediamente 4 volte rispetto a un paziente non a rischio”, sostiene Lucioni che sottolinea come i veri danni siano quelli provocati alla produttivita’ quando a essere colpito e’ un lavoratore “perche’ per la breve durata dell’assenza le aziende non sono capaci di riorganizzarsi”. In Italia le giornate di assenza dal lavoro per episodi di influenza clinicamente diagnosticata sono in media 5, secondo uno studio condotto dai medici di basi. Un dato in linea con l’Europa (in Finlandia sono 4,9, in Francia 4, in Svizzera 4,3) ma che si discosta da quello dei paesi anglosassoni, secondo quanto rilevato da altre ricerche: nel Regno unico sono 2,8 e negli Usa 3,3. (AGI)

Gentiloni: più tutela per i minori nei programmi TV

Tuesday, 23/1/2007

Offerta televisiva: i minori devono essere maggiormente tutelati . Lo ha chiesto il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni intervenendo alla presentazione della relazione annuale del Comitato per la tutela dei minori. «L’attività di contrasto e di controllo - sottolinea Gentiloni - deve riguardare sempre di più tutta l’offerta televisiva, che non è più quella generalista quotidiana sulla Tv analogica, ma ormai riguarda anche i canali satellitari e sempre di più riguarderà la Tv digitale e la Tv su internet. Il controllo e la difesa dei minori dovrà sempre più riguardare anche queste nuove piattaforme tecnologiche». Il ministro, però, ha anche precisato che la tutela dei minori in tv non può passare solo attraverso un’opera di repressione, sanzioni alle emittenti, a colpi di decreto o con filtri su Internet. «La Rai e le altre emittenti devono promuovere un approccio positivo alle nuove tecnologie - dice Gentiloni - che tenga conto della tutela dei minori. Sicuramente la Rai dovrà lavorare sulla sua programmazione in favore dei minori, e soprattutto per quanto riguarda la fascia degli adolescenti per i quali effettivamente manca una offerta di programmi ad hoc. Prendo atto comunque con soddisfazione, della decisione di inserire nei programmi della Tv digitale un canale riservato ai bambini».
Il presidente del Comitato di tutela per i minori Emilio Rossi, ha sottolineato come in quattro anni di attività siano stati esaminati 1.542 casi, con l’apertura di 453 procedimenti nei confronti delle diverse emittenti. I problemi? Segnalazioni per programmazioni a luci rosse, sulle quali le televisioni hanno dovuto fare marcia indietro. In una cinquantina di casi, inoltre, tramite l’Autorità per le comunicazioni sono state irrogate sanzioni pecuniarie, di cui la più alta è stata quella che ha riguardato il programma Rai «Domenica in», che ha visto una multa di 200mila euro. Per il resto le altre sanzioni hanno riguardato soprattutto film e più in generale la fiction, seguiti dai talk show e i reality show. Settantasette risoluzioni del Comitato hanno riguardato programmi Mediaset, 45 programmi Rai, 14 programmi di La7.
Parlando del nuovo disegno di legge da lui presentato in Parlamento, ha sottolineato gli elementi di difesa di minori sui quali punta. «Meno pubblicità durante la fascia protetta del pomeriggio - dice Gentiloni - un obbligo di programmazione per i minori, il divieto di trailer di programmi vietati ai minori durante la fascia protetta, e l’obbligo di trasmettere il bollino rosso durante tutti i programmi non adatti ai minori».

USA: VIETATO FUMARE IN AUTO SE CI SONO BAMBINI

Tuesday, 23/1/2007

 E’ la nuova frontiera dei divieti antifumo e parte da Bangor. Nella cittadina nello Stato del Maine la polizia municipale è autorizzata a fermare le auto in cui un passeggero fuma alla presenza di un minorenne e a far scattare la multa di 50 dollari. Ma c’é chi teme l’eccessiva intrusione nella sfera privata. E anche se il fronte dei favorevoli alle nuove restrizioni è nutrito, non manca chi contesta l’eccessiva intrusione nella sfera privata che un provvedimento del genere comporta. “Ci sono ormai troppe persone che ci dicono cosa fare o non fare”, reagisce il consigliere comunale Susan Hawes. Ma per la gran parte dei cittadini la salvaguardia della salute dei bambini vale più di una sigaretta al volante. Anche per il sindaco di Bangor che ne fuma un pacchetto al giorno: “E’ una questione di buon senso - dice - il fumo fa male e se si vive con bambini o adolescenti in fase di sviluppo è nostro dovere proteggerli”. Del resto la questione non è passata inosservata nemmeno nei tribunali. Lo scorso anno in Ohio, dovendo decidere a chi affidare i figli nel corso di una causa di divorzio, un giudice ha preferito il padre alla madre solo perché quest’ultima era una fumatrice. E le sigarette sono inoltre sempre più spesso causa di sfratti o anche di denunce a carico dei proprietari di immobili che non garantiscono abitazioni ’smoke-free’. Ma il Maine non deterrà a lungo questo primato. Leggi analoghe sono in discussione in California e in Connecticut. In quest’ultimo Stato la crociata è stata lanciata proprio da un ragazzino: Justin Kvadas di nove anni è riuscito a porre la questione all’attenzione dei legislatori locali con petizioni e catene di e-mail.

Ansa

Le età della vita. Dalla creatività dell’infanzia alla libertà della vecchiaia

Sunday, 14/1/2007
La seconda edizione del Festival delle Scienze di Roma definisce il suo percorso narrativo attraverso le fasi dell’arco temporale del ciclo di vita, affrontando alcuni dei temi più interessanti che emergono dallo studio scientifico e filosofico dello sviluppo dell’individuo.Il dispiegarsi della vita in un susseguirsi di fasi diverse, ognuna portatrice di una propria specificità, e lo sviluppo dell’individuo con l’insieme dei cambiamenti che si verificano nella biologia, nelle capacità e nel comportamento con il procedere dell’età, dall’infanzia fino alla senescenza, sono infatti, da sempre, un tema vasto e affascinate, tanto per la scienza quanto per la filosofia, l’arte e la letteratura. Storicamente, una particolare attenzione è stata dedicata all’inizio e alla fine della vita, momenti in cui hanno luogo i nostri cambiamenti più drammatici, ma anche la crescita, la fase dello sviluppo delle nostre facoltà o la nascita del linguaggio, seppure per molti versi ancora avvolti nel mistero, rappresentano momenti in grado di offrirci profonde rivelazioni sulle nostre stesse capacità.La fase dell’invecchiamento, infine, per molto tempo considerata solo un inevitabile declino del corpo e della mente, è ora studiata con crescente interesse come un’età di grande importanza, luogo di peculiarità e facoltà che non è possibile trovare in altri momenti della vita.Sulla scia della prima, anche la seconda edizione si propone di radunare alcuni tra i più grandi scienziati e filosofi italiani e internazionali per farli incontrare e dialogare sui temi più rilevanti: lo studio dell’infanzia, lo sviluppo della mente, la nascita della parola, le analogie tra evoluzione e sviluppo, la neotenia della specie umana, la sessualità, la fine della vita e l’aspirazione all’immortalità.
LeEtaDellaVita.jpg
PROGRAMMA
15/01/2007  - 21/01/2007
Foyer Sala Sinopoli Le età della vita.Exhibyte - Simulare le età della vita  
     

15/01/2007  - 21/01/2007
Le età della vita.Intelligenze multiple Lectio Magistralis di Howard Gardner 
Sala Sinopoli ore 18
Le età della vita.Nella mente delle madri Lectio Magistralis di Massimo Ammaniti e Vittorio Gallese 
 
     
19/01/2007 BArt ore 17
Le età della vita.Caffè scientifici 
 
     
19/01/2007 Parco Pensile ore 20
Le età della vita.La genesi della parola. Lo sviluppo del linguaggio 
 
20/01/2007 Area Pedonale ore 11.30
Le età della vita.Tai Chi Seminario di Tai chi - Taijiquan I
 
     
20/01/2007 Sala Sinopoli ore 15
Le età della vita.La natura del linguaggio Cervello e ambiente 
 
     
20/01/2007 Sala Sinopoli ore 18
Le età della vita.Le grandi transizioni dello sviluppo: infanzia, adolescenza, adultità 
 
     
20/01/2007 Parco Pensile ore 20
Le età della vita.La musica delle stelle Serate astronomiche I
 
     
20/01/2007 Sala Sinopoli ore 21
Le età della vita.Dialogo sul Sapere dal ridere Incontro semiserio su scienza e umorismo dialoghi serali 
 
     
21/01/2007 Area Pedonale ore 10
 Le età della vita.Una mente o molte menti? Architettura della mente e sviluppo cognitivo 
 
     
17/01/2007 Sala Sinopoli ore 21
Le età della vita.La Mente intima. Lectio Magistralis di Stanislas Dehaene  

Lotta alla pedopornografia via Internet

Tuesday, 2/1/2007

Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha firmato un Decreto per contrastare il fenomeno della pedopornografia in rete. Il decreto, realizzato di concerto col Ministero per le Riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione, entrerà in vigore tra 60 giorni. In questo arco di tempo i fornitori di connettività - c.d. Internet Provider - dovranno dotarsi di sistemi in grado di oscurare entro 6 ore dalla comunicazione ricevuta, i siti che diffondano, distribuiscano o facciano commercio di immagini pedopornografiche. Il decreto del Ministro Gentiloni è stato definito dopo un’istruttoria durata alcuni mesi cui, oltre ai due Ministeri interessati, hanno partecipato attivamente anche la Polizia Postale e delle Comunicazioni e le stesse associazioni degli Internet Provider, ai quali spetterà l’onere di intervenire direttamente, oscurando i siti incriminati dopo aver ricevuto, secondo modalità concordate, apposita comunicazione. Con tale provvedimento si completa il percorso delineato quasi dieci anni fa, con la legge 3 agosto 1998, n. 269 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù”, successivamente integrata dalla legge n. 38/2006. Quest’ultima in particolare ha previsto all’art. 19 l’istituzione, da parte del Ministero degli Interni, di un Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete internet, sotto la responsabilità della Polizia Postale e delle Comunicazioni, con il compito di raccogliere tutte le segnalazioni, provenienti anche dagli organi di polizia stranieri e da soggetti pubblici e privati impegnati nella lotta alla pornografia minorile, riguardanti siti che diffondono materiale concernente l’utilizzo sessuale dei minori avvalendosi della rete. Nel decreto del Ministero delle Comunicazioni è disposto in particolare che gli Internet Provider si dotino dei sistemi per oscurare i siti incriminati, secondo i requisiti stabiliti nel provvedimento stesso, entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale al livello minimo di «nome del dominio» ed entro 120 giorni dalla stessa data a livello di «indirizzo IP ». Ogni 6 mesi si procederà poi al controllo dei risultati ottenuti, alla verifica delle tecnologie adottate e della loro congruenza con gli obiettivi della legge. «Il decreto – ha dichiarato il Ministro delle Comunicazioni - rafforza la lotta contro i contenuti pedopornografici e lo sfruttamento dei minori attraverso Internet». «Internet è una straordinaria fonte di informazione ed un motore dell’innovazione - ha concluso il Ministro Gentiloni - Per difendere la libertà contro ogni tentazione di censura preventiva e generalizzata, peraltro impraticabile, occorre colpire in modo certo ed efficace chi ne fa un uso criminoso contro i bambini. Sono soddisfatto perché saranno proprio gli Internet Provider a collaborare con la Polizia Postale e delle Comunicazioni per oscurare i siti illegali». Il nostro ordinamento alla maggiore circolazione di materiale pornografico realizzato sfruttando i minori, ha reagito con il comma 3 dell’art. 600 ter del Codice Penale, che prevede pene particolarmente severe proprio in correlazione alla distribuzione, divulgazione o pubblicizzazione, anche per via telematica, di materiale pornografico.

 

 
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