Archivio di 7/2006

Babbo Natale esiste. Ed ha un budget!

Friday, 28/7/2006

Babbo Natale esiste. Ed ha un budget!
Intervista alla dottoressa Maria Rita Parsi
Chi è Babbo Natale?
E’ colui che dona. Babbo Natale è il grande padre di tutti i padri. E’ una sorta di Dio minore. E’ un padre single: un immagine maschile e femminile insieme che porta i regali ai bambini. 
Babbo Natale, però, in linea con i tempi moderni, riceve, spesso, richieste un po’ troppo costose.
Se i bambini hanno dietro degli adulti coscienti che sanno che tipo di danni può provocare spostare sui regali, per giunta costosissimi, il valore del Natale, sanno che Babbo Natale può portare i regali che può portare, e di fronte ad una richiesta esagerata si sentiranno rispondere: Scusa, ma non è possibile, hai chiesto un regalo troppo grosso.

Così, anche Babbo Natale ha un budget?.
Certamente. E se un bambino - riempito di regali tutto l’anno - riceve anche il regalo supercostoso a Natale, beh,  più che alla magia di Babbo Natale crederà alla magia dei quattrini.
Ad un certo punto, però, i bambini cominciano a sospettare qualcosa. E arriva impietosa la domanda: Mamma, papà, è vero che Babbo Natale non esiste? Che siete voi che mettete i regali sotto l’albero?
Che dolore per i bambini! Ma, perché anche i piccoli mettano i piedi per terra senza perdere il loro mondo di magia e di affetti – che deve continuare ad avere un dignitoso spazio di esistenza – si può rispondere che c’è un Babbo Natale che vola in cielo con la slitta e le renne e che è il nostro desiderio, la nostra fantasia, e poi ci sono tante persone che indossano il vestito di Babbo Natale, e sono in carne e ossa. E questo non significa, certo, dire delle bugie ai bambini.

Quando i genitori sono separati anche i regali, spesso, arrivano separati.
Purtroppo è così. Ma questo non deve accadere perché innesca meccanismi dannosi per il bambino che sente di essere amato di più dal genitore che spende di più per lui.
Anche se mamma e papà sono separati, è necessario che i regali di Natale siano concordati e soprattutto limitati. Spesso, infatti, la corsa a chi fa più regali è soltanto il frutto della sfida fra i genitori: io faccio più regali e quindi amo di più, non sono molto presente ma ripago con i miei regali. 

ATTENZIONE, ARRIVA UN CORPO ESTRANEO!

Friday, 28/7/2006

ATTENZIONE, ARRIVA UN CORPO ESTRANEO!

di Manuela Scopone

Sempre più spesso si sente parlare di allergie e quando, sfortuna o predisposizione familiare vuole, ci si imbatte nel vasto capitolo delle malattie allergiche, si scopre un universo sconfinato nel quale si entra e non si sa quando se ne uscirà.

Le cose da dire e da sapere sarebbero molte, ma cerchiamo di fare chiarezza su alcuni punti attraverso le parole di chi combatte quotidianamente le sostanze allergiche sul campo.

I sintomi più evidenti che fanno ipotizzare una allergia sono quelli cutanei e respiratori” puntualizza Valeria Tromba, pediatra al Pronto Soccorso del Policlinico di Roma, “Le reazioni eritematose tendono a scomparire spontaneamente e a ricomparire. Per quanto riguarda i sintomi respiratori, il discorso è più complesso, in quanto richiedono una terapia più immediata e mirata: difficoltà respiratoria, tosse stizzosa, fischi e sibili respiratori.” 

Quanto influisce la predisposizione familiare nell’insorgere dell’allergia?

“La predisposizione genetica certamente influisce. Non si parla di predisposizione all’asma, ma ad avere malattie allergiche. La predisposizione alle patologie allergiche è sicuramente più alta se in famiglia ci sono già altri casi, specialmente entrambi i genitori sono allergici e se c’è anche un fratello allergico.”

Si può fare prevenzione per le allergie?

Si. Ci sono accorgimenti abbastanza semplici, ad esempio non fumare. Se l’allergia è accertata, bisogna poi prendere provvedimenti verso gli acari della polvere: non utilizzare materassi di lana o servirsi dei prodotti antiallergici. E’ buona norma evitare cibi con conservanti o coloranti, bevande gassate, caramelle, a meno che non ci sia anche un’allergia specifica al latte o all’uovo. In quel caso bisogna seguire una dieta ad eliminazione. I bambini possono manifestare crisi allergiche anche in seguito a malattie virali. 

COSA SONO GLI ALLERGENI

A Patrizia Lucenti, una delle più strette collaboratrici della Prof. Luisa Businco (scomparsa prematuramente lo scorso dicembre), responsabile del servizio speciale di Allergologia e Immunologia della clinica pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma, chiediamo:

Cosa si intende per allergia?

L’allergia è una reazione abnorme verso sostanze che non danno normalmente in soggetti “normali”, che vengono a contatto con l’organismo, sia sotto forma di alimenti, sia di inalanti. Si può avere un organo bersaglio che accusa l’allergia in corso, problemi respiratori, gastrointestinali, oppure cutanei. 

Quali sostanze diventano più facilmente “allergeni”?

Gli allergeni per eccellenza sono alimentari e inalanti. I bambini iniziano generalmente con un’allergia alimentare. Il primo allergene verso cui si reagisce sono le proteine del latte vaccino, poi l’uovo e il pesce. Si può essere allergici comunque, a qualsiasi sostanza. Per le allergie inalanti, il responsabile per eccellenza è l’acaro, anche perché è presente in tutte le case. 

Come avviene l’identificazione dell’allergene e quali sono i test più utilizzati?
I test principali sono due: quelli cutanei (prick test) e il RAST. Un aspetto che mi preme ribadire è che la diagnosi di allergia è clinica, in quanto anche i test a volte non rispondono bene. Bisogna pertanto unire tutti gli elementi e solo alla fine si fa una diagnosi.
Quale consiglio può indicare ai genitori che valga sempre, con o senza predisposizione allergica?

La prevenzione dell’allergia è fondamentale. Noi abbiamo istituito un programma di prevenzione da far iniziare alle mamme sin dal primo giorno di vita del bambino. Ovviamente parliamo di bambini predisposti a malattie allergiche. Le due situazioni però non si possono accomunare: il bambino predisposto è bene che segua il programma, per gli altri non è possibile consigliare le stesse cose, se non l’importanza di un ambiente idoneo e l’abolizione del fumo di sigaretta, in quanto inalato passivamente riduce le capacità di difesa delle vie respiratorie.

NUMERI UTILI

1.- Servizio Speciale di Allergologia e Immunologia della clinica pediatrica del Policlinico Umberto I Universita La Sapienza di Roma- v.le Policlinico, 155 Tel.06492181- 4997087

2.Reparto Immuno-Allergologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù- P.zza S.Onofrio, 4 Tel.0668592236

3.Ambulatorio di Allergologia - Istituto Dermopatico dell’Immacolata – via Monti di Creta, 104 Tel.0666464651

4.- Allergologia respiratoria – Ospedale Forlanini – via Portuense, 332 Tel. 0655180527

5.- Ambulatorio di Allergologia – Ospedale S.Gallicano- via S.Gallicano, 25/A Tel.0658543629-23

Latte? No grazie

Friday, 28/7/2006

Latte? No grazie

Una mamma, lettrice di Giacomino, ci scrive la sua odissea (e quella della sua bambina) alla ricerca della causa che scatenano l’allergia della piccola Martina.Da questa lettera, Giacomino ha preso spunto per far luce sui centri che, a Roma, si occupano di allergie. 

Un rapido esame alle guancine arrossate di Martina e il pediatra diagnostica una dermatite atopica da allergia alle proteine del latte vaccino. Martina aveva allora poco più di un mese e prendeva da me 6-7 poppate al giorno. In quella occasione scoprii di essere una bevitrice di latte superiore alla norma e non riuscendo ad accettare né il tè né la camomilla ( di prima mattina, orrore!) passai al latte di capra, alle fette biscottate solo Mulino Bianco, ai savoiardi solo GS e ai pavesini. Al posto delle paste alla crema e alla panna solo ciambelline al vino e ventagli. Niente formaggi né carne di vitella. Quanto a Martina, via i prodotti a marchio Fissan e Saugella. Nel giro di poche settimane le sue guancinetornarono bianche e lisce così pure il retro delle orecchie e gli incavi dei gomiti e delle ginocchia. Il problema sembrava risolto fino a quando non abbiamo iniziato lo svezzamento. Nonostante il latte HA (ipoallergenico) e la mia estrema cautela nell’introduzione di nuovi cibi ogni quattro settimane circa, tutto il corpo di Martinatranne il tronco si riempie di macchie rosse, ruvide e rialzate per fortuna non pruriginose. Variare la sua alimentazione è per me diventato un incubo anche perché la sua allergia è “ritardata” ovvero le macchie compaiono solo a distanza di giorni dall’introduzione dell’alimento responsabile, inoltre, mi spiega il pediatra, Martina potrebbe essere vittima di allergie incrociate! Ho cambiato due volte marca di omogeneizzati (attenzione ai Gerber) e tre volte pastina (le pastine dei vecchi lotti della Plasmon possono contenere proteine del latte non dichiarate perché allora la legge lo consentiva). Per fortuna Martina cresce bene e sembra non risentire della sua allergia. Andiamo avanti con antistaminici, olii e creme perché non intendo ancora sottoporla alle prove allergiche, e se per il momento le guancine di Martina sono rosse e ruvide, non importa perché compensa con due meravigliosi occhioni azzurri.

ATTENZIONE, ARRIVA UN CORPO ESTRANEO!

Friday, 28/7/2006

ATTENZIONE, ARRIVA UN CORPO ESTRANEO!

di Manuela Scopone

Sempre più spesso si sente parlare di allergie e quando, sfortuna o predisposizione familiare vuole, ci si imbatte nel vasto capitolo delle malattie allergiche, si scopre un universo sconfinato nel quale si entra e non si sa quando se ne uscirà.

Le cose da dire e da sapere sarebbero molte, ma cerchiamo di fare chiarezza su alcuni punti attraverso le parole di chi combatte quotidianamente le sostanze allergiche sul campo.

I sintomi più evidenti che fanno ipotizzare una allergia sono quelli cutanei e respiratori” puntualizza Valeria Tromba, pediatra al Pronto Soccorso del Policlinico di Roma, “Le reazioni eritematose tendono a scomparire spontaneamente e a ricomparire. Per quanto riguarda i sintomi respiratori, il discorso è più complesso, in quanto richiedono una terapia più immediata e mirata: difficoltà respiratoria, tosse stizzosa, fischi e sibili respiratori.” 

Quanto influisce la predisposizione familiare nell’insorgere dell’allergia?

“La predisposizione genetica certamente influisce. Non si parla di predisposizione all’asma, ma ad avere malattie allergiche. La predisposizione alle patologie allergiche è sicuramente più alta se in famiglia ci sono già altri casi, specialmente entrambi i genitori sono allergici e se c’è anche un fratello allergico.”

Si può fare prevenzione per le allergie?

Si. Ci sono accorgimenti abbastanza semplici, ad esempio non fumare. Se l’allergia è accertata, bisogna poi prendere provvedimenti verso gli acari della polvere: non utilizzare materassi di lana o servirsi dei prodotti antiallergici. E’ buona norma evitare cibi con conservanti o coloranti, bevande gassate, caramelle, a meno che non ci sia anche un’allergia specifica al latte o all’uovo. In quel caso bisogna seguire una dieta ad eliminazione. I bambini possono manifestare crisi allergiche anche in seguito a malattie virali. 

COSA SONO GLI ALLERGENI

A Patrizia Lucenti, una delle più strette collaboratrici della Prof. Luisa Businco (scomparsa prematuramente lo scorso dicembre), responsabile del servizio speciale di Allergologia e Immunologia della clinica pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma, chiediamo:

Cosa si intende per allergia?

L’allergia è una reazione abnorme verso sostanze che non danno normalmente in soggetti “normali”, che vengono a contatto con l’organismo, sia sotto forma di alimenti, sia di inalanti. Si può avere un organo bersaglio che accusa l’allergia in corso, problemi respiratori, gastrointestinali, oppure cutanei. 

Quali sostanze diventano più facilmente “allergeni”?

Gli allergeni per eccellenza sono alimentari e inalanti. I bambini iniziano generalmente con un’allergia alimentare. Il primo allergene verso cui si reagisce sono le proteine del latte vaccino, poi l’uovo e il pesce. Si può essere allergici comunque, a qualsiasi sostanza. Per le allergie inalanti, il responsabile per eccellenza è l’acaro, anche perché è presente in tutte le case. 

Come avviene l’identificazione dell’allergene e quali sono i test più utilizzati?
I test principali sono due: quelli cutanei (prick test) e il RAST. Un aspetto che mi preme ribadire è che la diagnosi di allergia è clinica, in quanto anche i test a volte non rispondono bene. Bisogna pertanto unire tutti gli elementi e solo alla fine si fa una diagnosi.
Quale consiglio può indicare ai genitori che valga sempre, con o senza predisposizione allergica?

La prevenzione dell’allergia è fondamentale. Noi abbiamo istituito un programma di prevenzione da far iniziare alle mamme sin dal primo giorno di vita del bambino. Ovviamente parliamo di bambini predisposti a malattie allergiche. Le due situazioni però non si possono accomunare: il bambino predisposto è bene che segua il programma, per gli altri non è possibile consigliare le stesse cose, se non l’importanza di un ambiente idoneo e l’abolizione del fumo di sigaretta, in quanto inalato passivamente riduce le capacità di difesa delle vie respiratorie.

NUMERI UTILI

1.- Servizio Speciale di Allergologia e Immunologia della clinica pediatrica del Policlinico Umberto I Universita La Sapienza di Roma- v.le Policlinico, 155 Tel.06492181- 4997087

2.Reparto Immuno-Allergologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù- P.zza S.Onofrio, 4 Tel.0668592236

3.Ambulatorio di Allergologia - Istituto Dermopatico dell’Immacolata – via Monti di Creta, 104 Tel.0666464651

4.- Allergologia respiratoria – Ospedale Forlanini – via Portuense, 332 Tel. 0655180527

5.- Ambulatorio di Allergologia – Ospedale S.Gallicano- via S.Gallicano, 25/A Tel.0658543629-23

Lo psicologo di famiglia: fratelli eppure così diversi! (aprile 2000)

Friday, 28/7/2006

LO PSICOLOGO DI FAMIGLIA
A cura del dott. Silvio Rossi, Psicoterapeuta in Roma
 Paolo ed Alessandro sono due fratelli, uno di dodici e uno di dieci anni. Per quanto siano della stessa età, abbiano ricevuto dai genitori la stessa educazione, e abbiano frequentato le stesse scuole, loro due sono completamente diversi. Paolo è introverso e riflessivo, Alessandro è aperto e impulsivo. Uno ama la scuola, l’altro vive solo per lo sport. Sono diversi proprio in tutto. Ma com’è possibile – si domandano i genitori -  se hanno in sostanza condiviso tutto, hanno avuto le stesse esperienze, le stesse amicizie, gli stessi stimoli? 
Premesso che – in tutto il mondo – gli studi su questo argomento sono ancora aperti e in continua evoluzione, facciamo il punto sulle conclusioni alle quali, oggi, sono giunti gli esperti.
In passato si pensava che un bambino alla nascita fosse come una “tabula rasa”, una tavoletta di cera vergine dove non c’era nulla e dove solo le esperienze successive, l’educazione e le influenze sociali avrebbero scritto una storia. Sul versante opposto alla teoria della “tabula rasa” c’era chi sosteneva che le persone nascessero già con un loro bagaglio genetico, determinato e immutabile, e che l’ambiente influisse poco o niente sulla vita dell’individuo. Questi signori si chiamavano “innatisti”, perché affermavano che il patrimonio personale era innato e non appreso.
Nessuna delle due teorie, però, era pienamente soddisfacente. Oggi, infatti, sappiamo che una persona nasce con un suo temperamento, cioè con un insieme di tendenze caratteriali/biologiche che formano il suo corredo innato. Questo corredo è unico ed è come un’impronta che caratterizza il modo d’affrontare il mondo. Accanto a questo, però, l’educazione ricevuta, il legame con i genitori, le esperienze di vita, le amicizie, ecc. si mescolano con il temperamento di base e con la libertà di scelta che ogni persona possiede, facendo sì che il bambino possa diventare un individuo assolutamente originale e distinto da tutti gli altri.
Così – mentre le ricerche su questo argomento continuano - ai genitori di pargoli diversissimi diciamo: i vostri figli – in quanto esseri umani – nascono liberi, autonomi e unici. Non cerchiamo, allora l’omologazione, ma educhiamoli e dirigiamo il loro temperamento verso scopi positivi, cercando di valorizzare al massimo le loro tendenze più originali e più belle. In questo modo ognuno di loro riuscirà a dare il meglio che possiede, realizzando pienamente la propria personalità.

Per contattare il dott. Silvio Rossi potete mandare una e-mail all’indirizzo sirossi@tin.it oppure scrivere alla Redazione di Giacomino smusa@tin.it  tel 06.85355576.

CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA

Friday, 28/7/2006

CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA


Approvata dall’assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia con Legge del 27 maggio 1991 n. 176. 

1. Il bambino (o bambina) è ogni essere umano fino a 18 anni 

2. Gli Stati devono rispettare, nel loro territorio, i diritti di tutti i bambini: handicappati, ricchi e poveri, maschi e femmine, di diverse razze, di religione diversa, ecc. 

3. Tutti coloro che comandano devono proteggere il bambino e assicurargli le cure necessarie per il suo benessere. 

4. Ogni Stato deve attuare questa Convenzione con il massimo impegno per mezzo di leggi , finanziamenti ed altri interventi. In caso di necessità gli Stati più poveri dovranno essere aiutati da quelli più ricchi. 

5. Gli Stati devono rispettare chi si occupa del bambino. 

6. Il bambino ha diritto alla vita. Gli Stati devono aiutarlo a crescere. 

7. Quando nasce, un bambino ha diritto ad avere un nome, ed essere registrato, ed avere l’affetto dei genitori. 

8. Il bambino ha diritto al proprio nome, alla propria nazionalità e a rimanere sempre in relazione con la sua famiglia 

9. Il bambino non può essere separato, contro la sua volontà, dai genitori. La legge può decidere diversamente quando il bambino viene maltrattato. Il bambino separato dai genitori deve mantenere i contatti con essi. Quando la separazione avviene per azioni di uno Stato (carcerazione dei genitori, deportazione ecc.) il bambino deve essere informato del luogo dove si trovano i suoi genitori. 

10. Il bambino ha diritto ad andare in qualsiasi Stato per unirsi ai genitori. Se i genitori abitano in Stati diversi, il bambino ha diritto a mantenersi in contatto con loro. 

11. Il bambino non può essere portato in un altro Stato illecitamente. Tutti gli Stati si devono mettere d’accordo per garantire questo diritto. 

12. Il bambino deve poter esprimere la propria opinione su tutte le cose che lo riguardano. Quando si prendono decisioni che lo interessano, prima deve essere ascoltato. 

13.Il bambino ha diritto di esprimersi liberamente con la parola, lo scritto, il disegno, la stampa ecc. 

14. Gli Stati devono rispettare il diritto del bambino alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. 

15. Il bambino ha diritto alla libertà di associazione e di riunione pacifica. 

16. Il bambino deve essere rispettato nella sua vita privata. Nessuno può entrare a casa sua, leggere la sua corrispondenza o parlare male di lui. 

17. Il bambino ha diritto a conoscere tutte le informazioni utili sul suo benessere. Gli Stati devono: far fare libri, film ed altro materiale utile per il bambino; scambiare con gli altri Stati tutti i materiali interessanti adatti per i bambini; proteggere i bambini dai libri o da altro materiale dannoso per loro. 

18. I genitori (o tutori legali) devono curare l’educazione e lo sviluppo del bambino. Lo Stato li deve aiutare rendendo più facile il loro compito. 

19. Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di violenza. 

20. Lo Stato deve assistere il bambino che non può stare con la sua famiglia affidandolo a qualcuno. Chi si occupa del bambino deve rispettare le sue abitudini. 

21. Gli Stati devono permettere l’adozione nell’interesse del bambino. L’adozione deve essere autorizzata dalle autorità con il consenso dei parenti del bambino. Se l’adozione non può avvenire nello Stato del bambino, si può fare in un altro Stato. L’adozione non deve mai essere fatta per soldi. 

22. Gli Stati devono cercare di unire alla sua famiglia il bambino separato e, se non ha famiglia, lo Stato lo deve proteggere come qualsiasi altro bambino. 

23. Il bambino svantaggiato fisicamente e mentalmente deve vivere una vita completa e soddisfacente. Gli Stati devono scambiarsi tutte le informazioni utili per migliorare la vita dei bambini disabili e devono garantire l’assistenza gratutita se i genitori o i tutori sono poveri. Inoltre bisogna fornire al bambino occasioni di divertimento. 

24. Il bambino deve poter vivere in salute anche con l’aiuto della medicina. Gli Stati devono garantire questo diritto con diverse iniziative : fare in modo che muoiano meno bambini nel primo anno di vita; garantire a tutti i bambini l’assistenza medica; combattere le malattie e la malnutrizione fornendo cibi nutritivi ed acqua potabile; assistere le madri prima e dopo il parto; informare tutti i cittadini sull’importanza dell’allattamento al seno e sull’igiene; aiutare i genitori a prevenire le malattie e a limitare le nascite. 

25. Il bambino che è stato curato deve essere controllato periodicamente. 

26. Ogni bambino deve essere assistito in caso di necessità, di malattia o necessità economica, tenendo conto delle possibilità dei genitori o dei tutori. 

27. Ogni bambino ha diritto a vivere bene. Gli Stati devono aiutare la famiglia a nutrirlo, a vestirlo, ad avere una casa, anche quando il padre si trova in un altro Stato. 

28. Il bambino ha diritto all’istruzione. Per garantire questo diritto gli Stati devono: fare le scuole elementari obbligatorie per tutti; fare in modo che tutti possano frequentare le scuole medie; aiutare chi ha capacità a frequentare le scuole superiori; informare i bambini sulle varie scuole che esistono. Gli Stati devono controllare anche che nella scuola siano rispettati i diritti dei bambini. 

29. L’educazione del bambino deve: sviluppare tutte le sue capacità rispettare i diritti umani e le libertà; rispettare i genitori, la lingua e la cultura del Paese in cui egli vive; preparare il bambino ad andare d’accordo con tutti; rispettare l’ambiente naturale. 

30. Il bambino che ha una lingua o una religione diversa ha diritto di unirsi con gli altri del suo gruppo per partecipare ai riti e parlare la propria lingua. 

31. Il bambino ha il diritto di giocare, di riposarsi e di svagare. Gli Stati devono garantire a tutti questo diritto. 

32. Il bambino non deve essere costretto a fare dei lavori pesanti o rischiosi per la salute. Gli Stati devono approvare delle leggi che stabiliscano a quale età si può lavorare, con quali orari e in quali condizioni. Devono punire chi non le rispetta. 

33. Gli Stati devono proteggere il bambino contro le droghe ed evitare che sia impiegato nel commercio della droga. 

34. Gli Stati devono proteggere il bambino dallo sfruttamento sessuale. 

35. Gli Stati devono mettersi d’accordo per evitare il rapimento, la vendetta o il traffico dei bambini. 

36. Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di sfruttamento. 

37. Nessun bambino deve essere sottoposto a tortura o punizioni crudeli. Se un bambino deve andare in prigione, deve essere per un motivo molto grave e per un breve periodo. In carcere deve essere rispettato, deve mantenere i contatti con la famiglia e deve essere tenuto separato da carcerati adulti.

Dei diritti e dei minori

Progetto ideato
 dal Teatro del Buratto e da Coop Lombardia
in collaborazione con 
Pandora 

Scuole Elementari dell’Istituto Comprensivo “Tommaso Grassi”

I Diritti dei Minori è il tema di un’iniziativa che coinvolge più di trecento bambini di due Scuole Elementari di Milano e che ha come esito finale l’allestimento di una mostra animata che verrà installata all’interno del Centro Commerciale COOP di P.le Lodi e che potrà essere fruita nel mese di aprile e maggio da tutti gli alunni delle scuole coinvolte, dai loro genitori e parenti, dalle altre scuole del quartiere e da tutti i clienti del Centro Commerciale. 

Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Teatro del Buratto e Coop Lombardia che hanno alle spalle già altre iniziative condivise rivolte all’infanzia e ha uno spunto: l’apertura a Milano in Piazzale Lodi di un nuovo Centro Commerciale. Il Teatro del Buratto, attento conoscitore del mondo dei bambini, offre, nella realizzazione di questo progetto, un approccio creativo tramite lo specifico artistico di cui è portatore e la Coop rinnova il suo impegno in attività sociali legate alla scuola e al territorio. Da sempre, infatti, investe risorse economiche ed umane al fine di diffondere i valori e la pratica dell’impegno collettivo e della solidarietà.

“Sappiamo che il tema ha il sapore della riflessione tra adulti e per adulti – dicono Gianfranco Bella e Marco Muzzolon, i due registi del progetto per il Teatro del Buratto -  ma in questo caso non è così: 

si esprimono i bambini, stimolati dagli strumenti che sono in nostro possesso e che bene conosciamo, esprimono la loro creatività. Sono i mittenti e i destinatari di questa comunicazione e la mostra sarà il dono che essi stessi faranno al mondo degli adulti e anche agli altri bambini”.

Immediatamente dopo aver affrontato con gli operatori della Cooperativa Pandora il piano informativo culturale legato al tema dei diritti dei minori (a partire dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia), i bambini sono stati coinvolti in attività laboratoriali che sollecitassero la loro creatività con strumenti artistici. 

 

Più di duecento bambini (delle classi I, II, III e  V classi della Scuola Elementare di via Pietro Colletta e di via Monte Velino) divisi in tre differenti laboratori: pittura, scultura e video. 

Facendo leva sull’entusiasmo dei bambini, gli artisti li hanno indotti ad abbandonare gli stereotipi per creare divertendosi, senza la preoccupazione di dimostrare le proprie abilità, ma cercando di lasciare una traccia delle proprie emozioni. 

La pittura è intesa come qualcosa da “manipolare”, che possa vivere e svilupparsi. Tenendo sempre conto dell’età e delle suggestioni dei bambini, si sono individuati i vari modi dell’espressione pittorica: fumetto, astrattismo, realismo e le varie tecniche: collage, velature, mosaico. 

La scultura è suggerita come assemblaggio e trattamento degli oggetti e dei materiali.
I bambini hanno utilizzato vecchi oggetti o quelli d’uso quotidiano. Poi hanno inserito foto e loro scritti.

Infine hanno esplorato le infinite possibilità di utilizzo del video. Dalla documentazione alla produzione, raccogliendo immagini dalla televisione o da videocassette, fino a registrare opinioni e testimonianze e a ipotizzare spot.

Per tutti è poi arrivata la fase conclusiva in cui scegliere i materiali prodotti da esporre e da videoproiettare alla mostra. 

La mostra sarà allestita in un ambiente di 1.000 mq. lo spazio sarà dotato di strutture portanti che serviranno per l’esposizione delle opere. I lavori verranno raggruppati in stanze o aree per creare un percorso in cui i fruitori avranno una visione progressiva di come i bambini e i ragazzi hanno affrontato il tema dei Diritti dei Minori. E in piccoli gruppi (con interventi di 30 minuti ciascuno), i visitatori saranno invitati a seguire questo viaggio suggerito dai bambini; verranno catturati da suoni, luci, colori, parole, oggetti e la presenza di animatori favorirà il coinvolgimento dei presenti, la rielaborazione di questa esperienza, perché possa essere condivisa.

Mostra

Dei diritti e dei minori
Aperta al pubblico

TUTTI I SABATI

dal 6 APRILE (inaugurazione dalle ore14)

fino al 1 giugno escluso sabato 27 aprile

Ingresso dalle ore 15 alle ore 18

presso

Ipercoop Lodi
P.le Lodi – Milano

***

Per informazioni e prenotazioni
Teatro del Buratto: tel. 02 27002476
www.teatrodelburatto.it

carta internazionale dei diritti dell'infanzia

L’Unicef in aiuto dei bambini del Salvador

Con l’aiuto dei volontari e di giovani universitari, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia è corso in aiuto della
popolazione del Salvador, colpita da un terribile terremoto, fornendo kit sanitari e per l’igiene personale, tavolette per purificare l’acqua, latrine portatili da utilizzare nei punti di soccorso, medicine di base e antibiotici a beneficio di 40 mila persone. L’Unicef ha distribuito anche sacche e serbatoi di acqua potabile. Per far fronte con tempestivita’ alle
drammatiche conseguenze prodotte dal terremoto che ha colpito El Salvador, l’Unicef-Italia chiede all’opinione pubblica di non dimenticare questa emergenza, rinnovando l’appello per aiutare i bambini del Salvador; si calcola infatti che tra i 50 e 100 mila siano i minori rimasti colpiti dal terremoto.


carta internazionale dei diritti dell'infanzia

Il mondo raccontato dai bambini: la Somalia’

E’ un’iniziativa promossa da RaiSat Ragazzi e dall’Unicef-Italia: ‘Il mondo raccontato dai bambini: la Somalia’, una serie di 15 brevi reportage diretti da Serena Laudisa, realizzati in Somalia con l’intento di avvicinare i ragazzi ad una realta’ radicalmente diversa dalla loro attraverso le testimonianze di coetanei; sono  ragazzi dagli 8 ai 16 anni a raccontare, con sguardo lucido e sereno, i problemi e le speranze di un paese che, dopo anni di guerra civile, sta lentamente riconquistando stabilita’. I reportage affrontano tutti gli aspetti della vita dei bambini somali, da quelli piu’ duri come la guerra, la poverta’, il lavoro minorile, la carenza di strutture scolastiche e sanitarie a quelli legati alla vita di tutti i giorni: l’organizzazione domestica e familiare, le tradizioni culturali, la scuola, il gioco e l’amore per gli animali.

Il mondo raccontato dai bambini: la Somalia andrà in onda dal 6 febbraio sul canale satellitare distribuito dalla ‘piattaforma D+’, ogni martedi’ e giovedi’ alle ore 13.00  all’interno del magazine ‘Giga’. 

carta internazionale dei diritti dell'infanzia

La DIVERSITA’ non deve creare OSTILITA’ 

  “Non esiste diversita’ tra gli esseri umani che abbia titolo ad essere fonte di odio. Con queste 
parole il presidente del Consiglio Giuliano Amato ha chiuso la sua lezione sulle cause del razzismo tenuta di fronte ad un centinaio di studenti di scuola media, a Palazzo Marini. 
  Le diversita’ ci sono e sono ‘’figlie della cultura e delle abitudini'’- ha spiegato Amato - ma e’ inaccettabile che le differenze significhino l’accettazione di chi sta sotto e di chi sta sopra'’.  Ed ha ribadito l’importanza di un mondo in cui le ‘’diversita”’ sono sempre piu’ a contatto l’una dell’altra.    ‘’Questa realta’ - ha spiegato - puo’ essere fonte di una gigantesca deflagrazione se prevale la cultura dell’ intolleranza. Ma puo’ essere invece fonte di una meravigliosa convivenza, se prevale la cultura di segno opposto, tra persone che non sono del tutto uguali. Solo in quest’ultimo caso avremo un modo piu’ felice e allegro'’. 
   Riferendosi al razzismo del periodo fascista, il presidente del Consiglio ha tra l’altro detto che questo venne imposto agli italiani anche perche’, in realta’, ‘’non lo sentivano, anzi 
erano contrari a queste forme di ostilita”’. Partendo da questo presupposto il premier ha sottolineato la necessita’ di fare un appello a questo spirito degli italiani perche’ non si 
riproducano quelle condizioni che rischiano oggi di far riaffiorare in Europa forme di razzismo.    ‘’L'idea della diversita’ come matrice di ostilita’ e’ figlia della cultura umana - ha aggiunto - e solo la cultura umana puo’ combatterla'’.    In questo quadro Amato ha fatto riferimento al ruolo fondamentale dell’insegnamento nella scuola. 

  ‘’Le devastazioni causate dal razzismo - ha tra l’altro detto il premier - sono gigantesche'’. E tutto e’ partito dal timore vero il diverso: visto come ‘’qualcuno che puo’ togliermi qualcosa'’. Amato ha citato come esempio positivo la nascita di un concetto univoco di nazione nei paesi dell’europa occidentale:concetto  che esiste a prescindere dalla concezione etnica, dal colore della pelle e dalla religione. Diversa la situazione nell’europa dell’Est dove le differenze di lingua o di religione hanno generato un razzismo, come nei balcani, che ha portato un odio feroce. 
  Le diversita’ non sono dunque dovute a ‘’stati naturali precostituiti'’: quindi non hanno senso preconcetti sulla superiorita’ di una razza sull’altra. Anche se questi preconcetti verso chi viene da fuori, chi e’ in qualche modo diverso, non sono stati ancora del tutto sradicati. ‘’Ci 
scommetto la testa - ha concluso Amato -, se capitasse a me, in quanto italiano, di travolgere con la mia auto un quattordicenne sul raccordo anulare i giornali titolerebbero: ‘falciato un quattordicenne’.; se capitasse invece ad un albanese, scriverebbero: ‘albanese uccide quattordicenne’. 

carta internazionale dei diritti dell'infanzia

Africa:LA GUERRA DEI DIAMANTI 

  In Africa poverta’ della gente e ricchezza del sottosuolo coesistono in un  paesaggio fatto di guerre e desolazione. E’ la ‘guerra dei diamanti’ dei paesi potenzialmente ricchi dissanguati da conflitti con centinaia di migliaia di morti. 
Nella Repubblica democratica del Congo (EX ZAIRE) la guerra è cominciata il 2 agosto 1998, quando la ribellione dei banyamulenge (congolesi tutsi di origine ruandese) si trasforma in una guerra che coinvolge militarmente sette paesi, un fatto senza precedenti nel continente africano. 
Ruanda e Uganda sostengono la ribellione. Zimbabwe, Angola, Namibia e Ciad (che pero’ ha ritirato le proprie truppe nell’aprile 1999) intervengono a fianco del regime di Laurent Desire’ Kabila. Il conflitto avrebbe causato centomila morti e un milione di profughi. 
Movente della guerra quello di impossessarsi dell’oro, dei diamanti o anche del legname di cui 
e’ al mondo uno dei paesi piu’ ricchi. 
In Angola- dove la pace è durata solo quattro anni - la guerra civile e’ riesplosa nel novembre 1998 tra le forze del presidente Jose’ Eduardo dos Santos e l’Unita di Jonas Savimbi. Il conflitto ha causato centinaia di migliaia di morti e oltre un milione di profughi. In ballo sono i giacimenti di diamanti e petrolio e le relative concessioni per lo sfruttamento. Nel giugno 1998 l’Onu ha varato sanzioni contro l’Unita per non aver ottemperato al piano di pace, congelando i suoi conti all’estero e mettendo al bando l’acquisto di diamanti estratti da zone minerarie sotto il suo controllo. Il 24 ottobre scorso le forze armate angolane hanno reso noto di aver espulso tutti i ribelli dell’Unita dalle zone di estrazione dei diamanti del paese. Si stima che l’Unita 
ricavi circa mezzo miliardo di dollari l’anno dalla vendita di diamanti. 
   La Sierra Leone e’ devastata dal marzo 1991 da una guerra civile condotta dal Fronte unito rivoluzionario (Ruf). Dopo l’accordo di pace firmato nel luglio ‘99 tra il leader del Ruf Sankoh e il presidente Kabbah, scontri, con la cattura anche di centinaia di soldati dell’Onu presenti nel Paese, ripresero nella primavera scorsa, pare in seguito al tentativo dei caschi blu di penetrare nelle zone di raccolta dei diamanti controllate da Sankoh. Si ritiene che i ribelli finanzino la loro guerra inviando sotto scorta il grosso della loro produzione in Liberia da dove poi raggiunge Anversa, il Medio Oriente e il Sudafrica con certificati di provenienza falsi per evitare controlli. Il 5 luglio scorso l’Onu ha deciso un embargo globale di 18 mesi contro l’esportazione dei diamanti della Sierra Leone.    Nel frattempo la comunita’ internazionale cerca di arginare 
il contrabbando e i traffici che alimentano le guerre in Africa. Il Canada ha proposto all’Onu di stabilire un Ufficio permanente di sorveglianza per arginare il traffico illegale di diamanti. 
La Svizzera, indicata dall’Onu come uno snodo internazionale del traffico illegale di diamanti, si e’ impegnata a rafforzare i controlli nelle aree ‘duty free’ dei suoi aeroporti. Nel luglio 
scorso al Congresso mondiale dei diamanti, tenutosi ad Anversa, le maggiori imprese del settore, inclusa la De Beers, e associazioni internazionali si sono impegnate per realizzare un 
sistema internazionale di certificazione ‘anti-ribelli’, un registro elettronico mondiale e una legislazione comune a tutti i paesi. 

carta internazionale dei diritti dell'infanzia

IL SUDAN LIBERA 2.500 BAMBINI-SOLDATO 

Piu’ di 2.500 bambini-soldato sono stati evacuati con un ponte aereo dalle zone di guerra del Sudan meridionale e condotti in zone sicure, dove potranno seguire programmi di riabilitazione ed  essere reinseriti nelle famiglie.  I  ragazzi, di eta’
compresa tra gli 8 e i 18 anni, erano stati smobilitati dai  campi militari sotto il controllo del Spla (Sudan People’s  Liberation Army) grazie agli accordi raggiunti nell’autunno
scorso tra il comandante del Spla e il Direttore generale  dell’Unicef, Carol Bellamy, che in quel periodo era in missione  nel sud del Sudan per una campagna di vaccinazione contro la  polio. Tutti i bambini evacuati verranno curati, accuditi e
protetti; quelli che, pur avendo ricevuto un addestramento  militare, non hanno partecipato direttamente ai combattimenti  saranno reinseriti nelle famiglie e nelle comunita’ di origine entro i prossimi 4-8 mesi. Avra’ tempi piu’ lunghi, invece, il
recupero dei ragazzi che sono stati costretti a combattere. Ma,  ha sottolineato il  Direttore dell’Unicef Carol Bellamy, la  soddisfazione per la liberazione di questi ragazzi non deve  farci dimenticare l’obiettivo dell’Unicef: liberare e aiutare
tutti gli altri 9.000 bambini che sono ancora impiegati come  combattenti  nel Sudan meridionale. L’Unicef ricorda dal 1946 ci  sono stati nel mondo piu’ di 150 conflitti, 130 dei quali  avvenuti nei paesi in via di sviluppo; solo nell’ultimo decennio  piu’ di due milioni sono rimasti uccisi in guerra, piu’ di 6  milioni sono stati feriti o menomati, piu’ di un milione sono  rimasti orfani o sono stati separati dai familiari, piu’ di 20
milioni di bambini hanno dovuto abbandonare la propria casa come  rifugiati o sfollati. 300 mila bambini sono ancora oggi  impiegati in oltre 30 conflitti nel mondo, come combattenti o  schiavi dei soldati. (ANSA).

il calendario

Friday, 28/7/2006

calendario

Comune di Roma Sistema Biblioteche
Centri Culturali

Biblioteca Centrale per Ragazzi

Organizzazione e redazione:
Laura Alegiani
M. Cristina Patertini
Paola Trucco
Silvia Ronchetti

Progetto e realizzazione:
Paola Trucco

Hanno scritto e disegnato:
Agnese Patti
Amir Hossein Karimi
Carolina Antonucci
Emanuele Di Matteo
Fabio De Paoli
Giorgia Panico
Giulia Vitiello
Giuseppe Ferrara
lrene Mitana
Jacopo Panico
Laris Maggi
Marco Amici
Marta Bevilacqua
Mattia Cotobraro
Michele Martinotti
Tommaso Gianiorio
Valeria De Paoli


la lunaEccoci incredibilmente arrivati alla terza edizione del calendario realizzato dai ragazzi della Biblioteca Centrale per Ragazzi. Quest’anno l’argomento delle storie, dei disegni e dei libri consigliati nei vari mesi è “il viaggio“.Infatti per tutto il 1999, nelle sezioni per ragazzi delle biblioteche comunali di Roma questo sarà un argomento per letture, giochi, spettacoli, concorsi e… calendari, insomma: 1999, un anno per viaggiare.

Come è stato realizzato questo calendario? Nel laboratorio, tenutosi nella Biblioteca Centrale per Ragazzi ai primi di dicembre, a ciascuno dei ragazzi intervenuti è stato proposto un gioco: inventare una storia e illustrarla con un disegno a partire da un titolo di un libro, scelto a caso, tra quelli sul viaggio messi a disposizione. Ogni storia doveva essere poi collegata a uno dei 12 mesi dell’anno.
Come potete vedere voi stessi ne sono venute fuori storie di ogni tipo: horror, leggende, fantascienza, avventura…

Adesso vi proponiamo di continuare il gioco cominciato in biblioteca leggendo, oltre le brevi storie scritte dai ragazzi, anche quelle, un po’ più lunghe, dei libri di cui abbiamo utilizzato il titolo. Se poi c’è un titolo che vi piace particolarmente, provate anche voi a inventare una storia che, se portate in biblioteca, saremo felici di leggere.

ristoranti per cani

Friday, 28/7/2006

RISTORANTI PER CANI
Anche se a loro non è concesso usare la sedia, hanno un posto riservato vicino al padrone. Con un menù di tutto rispetto. Nei ristoranti romani che espongono l’adesivo del “Carlino” con la scritta “Qui mangio anch’io”, cane e padrone vengono accolti con un bel sorriso. Se vi presentate con il vostro “tesorino” dunque,, il ristoratore  si limiterà a dare un’occhiata al guinzaglio che dovrà essere tenuto corto. Ma non ve ne abbiate a male. E’ solo una precauzione e serve  ad evitare che qualche cliente “un po’ distratto” cada rovinosamente sul vostro cagnolino.  In questi ristoranti le regole da rispettare sono severe, come è giusto che sia. Anche se viene fatta qualche concessione al galateo. Si sa, i cani sono come i bambini e quando gli scappa gli scappa.  Ma dove c’è il Carlino, sappiate che se anche questo dovesse succedere nessuno avrà da ridire. L’oste – che attaccando quell’adesivo ha accettato per intero il regolamento – sarà pronto con paletta e detersivo a disinfettare il pavimento. 
E se la fame non vi è ancora passata potete procedere alle ordinazioni. Sorvolando sui vostri gusti, il Sindaco ha dato chiare disposizioni sul menù dei nostri affezionati “amici”: riso (ben cotto e sciacquato per ridurre l’amido) , pasta (è consigliata quella corta), pane, carne bianca o rossa ben macinata o a pezzi, pesce a vapore o bollito, uova strapazzate in acqua o al latte, formaggi freschi,  frutta tagliata a pezzetti, e una coppetta di gelato. Da bere latte o acqua.
Ed anche se il vostro cagnolone è abituato a digerire ogni sorta di avanzo, è certo che al ristorante non troverà mai nella ciotola fritture o sughi molto cotti, cibi piccanti o salati, salumi, salse, dolci, caffè e ammazzacaffè. Le regole sono chiare e vanno rispettate. Anche dalle fauci più fameliche.

animali esotici in valigia

Friday, 28/7/2006

ANIMALI ESOTICI IN VALIGIACoccodrilli, boa, pitoni, iguana, camaleonti e scimmie sono sbarcati in massa, queste estate, all’aeroporto di Roma. Gli italiani non hanno saputo resistere al fascino del souvenir esotico, e se proprio non hanno ceduto alla tentazione di un cucciolo, si sono comunque infilati in tasca un pezzo di corallo. E così – dal ‘91 al ‘96 – hanno portato nel nostro Paese 16 mila iguana e 2 milioni e mezzo di rettili. La moda suggerisce sulla spalla le une e arrotolati al braccio gli altri. Si acquistano per accentuare la diversità – dicono al WWF – e vengono tenuti e coccolati fin quando diventano troppo grandi e ingombranti (l’iguana arriva anche a 2 metri). Allora vengono abbandonati sulle strade o nei corsi d’acqua. L’abbandono, però, può anche diventare una scelta obbligata  – dice Massimiliano Rocco del WWF – perché in Italia, dopo avere fatto leggi che regolano la detenzione di questi animali, lo Stato non si è fatto carico di creare strutture per ospitare questi “clandestini”. Se il camaleonte sequestrato a Fiumicino a fine agosto è ora ospite del Bioparco di Villa Borghese,  resta incerto il futuro di tutti quegli animali – specialmente serpenti – acquistati in gran numero tra il ’96 ed il ’97.
Intanto, sembra cessato l’allarme per le tartarughe californiane: più di 4 milioni e mezzo di esemplari arrivati in Italia dal 1980.  “Per fortuna – ha detto Massimiliano Rocco -  dalla fine del 1997 l’Europa ne ha bloccato il commercio perché questa tartaruga era entrata in competizione con la nostra testuggine palustre, mettendone a rischio la stessa sopravvivenza”.

Bioparco? Meglio lo zoo virtuale!

Friday, 28/7/2006

Lo zoo virtualeDopo la moria di animali al Bioparco di Roma, gli animalisti si oppongono sempre più all’ex Giardino zoologico.  Al grido di “Chiudiamo gli zoo, apriamo le gabbie”,  lanciano accuse contro la nuova gestione e contestano anche la nuova area dedicata alla fauna delle lagune costiere del Mediterraneo. “La laguna dei fenicotteri era una delle poche strutture non pericolose per gli animali – spiega Angela Certo dell’Associazione Animalisti italiani – e non rappresentava una priorità da nessun punto di vista. La nuova struttura, inoltre, è del tutto estranea al loro habitat naturale ed alle loro esigenze biologiche”.
Tra vecchie polemiche e nuovi progetti per il Bioparco, Internet suggerisce la via telematica. Niente gabbie negli zoo virtuali. Per la gioia di grandi e piccini, scimmie e leoni si possono ammirare e studiare sul sito Naturalia  dove gli animali vivono in libertà nel loro ambiente naturale, oppure allo Zoo elettronico  dove si può anche ascoltare il verso degli animali. Se, invece, siamo amanti dei pesci possiamo scendere negli abissi del mare e vedere da vicino balene  e delfini . 
Ancora allarme, infine, per  gli animali che vengono importate clandestinamente nel nostro Paese e che stravolgono la fauna locale. La trota iridea, per esempio, di origine nordamericana, è entrata in competizione con la trota nostrana ed ha causato un “inquinamento”genetico. Anche il Pesce siluro, originario dei grandi fiumi dell’est europeo, ha provocato un bel po’ di guai alle popolazioni ittiche nazionali. Questo grosso predatore, molto vorace, mangia le uova degli altri pesci e ne impedisce, così, una normale riproduzione.

 
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