Monteverde Nuovo: i cani padroni dei giardini

di Valeria Ferri

Monteverde Nuovo fino a qualche anno fa era un quartiere silenzioso, d’estate sidormiva con le finestre aperte senza essere disturbati dai rumori del traffico e si passeggiava per i larghi marciapiedi di Viale dei Colli Portuensi senza che i bimbi risentissero del fumo dei tubi di scappamento. 

Da quando sono stati completati i lavori di congiunzione di Via Newton a Via Portuense, Viale dei Colli Portuensi è diventata una via di grande scorrimento, la pace è finita e più che mai si sente la necessità di approfittare di tutti gli spazi verdi che offre il quartiere. Ma, ahimé, chi non ha la possibilità di raggiungere Villa Pamphili e deve ricorrere ai giardinetti si trova a dover fare i conti con i “depositi biologici” dei numerosi cani degli abitanti del quartiere. 

Villa Flora, a parte lo stato di abbandono in cui si trova tanto il giardino quanto la graziosa costruzione che lo domina è impraticabile per i bambini più piccoli che non guardano dove mettono i piedi e resta il luogo ideale solo per mamme con carrozzine, anziani e ragazzini più grandicelli che giocano a pallone. Ed è un peccato, se si considera che c’è anche uno spazio attrezzato per i giochi, sebbene polveroso e pieno di buche.

Anche il giardino di Largo Ravizzapur con la maggior parte della superficie pavimentata, è il regno dei cani. Non c’è un’altalena per i bimbi, ma un angolo con le giostre a cinquecento lire a giro e pure un po’ bruttino.Al centro c’è una fontana la cui vasca, con il bordo molto basso e senza protezione, rappresenta un pericolo per i più piccoli, ma quando un cane di passaggio va a farci il bagno è un vero spettacolo per tutti.

Poi ci sono i giardinetti di Piazza Forlanini, ultimamente dotati di altalene e scivolo, tutt’ora in ordine, che spesso hanno l’erba alta per mesi. Inoltre della staccionata che lo delimita sono rimasti solo alcuni tratti e non c’è neanche una fontanella. 

Insomma tutto questo fa sì che il luogo di ritrovo più affollato sia il Parco Morelli, che di parco non ha niente poiché si tratta di un piccolo lunapark, dove ogni giorno ci lasci dalle cinque alle diecimila lire e il bambino passa il pomeriggio frastornato dalla musica a tutto volume, dalle immagini virtuali dei video giochi e dai movimenti vorticosi delle giostre.