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 ANIMALI ESOTICI IN VALIGIA

Coccodrilli, boa, pitoni, iguana, camaleonti e scimmie sono sbarcati in massa, queste estate, all’aeroporto di Roma. Gli italiani non hanno saputo resistere al fascino del souvenir esotico, e se proprio non hanno ceduto alla tentazione di un cucciolo, si sono comunque infilati in tasca un pezzo di corallo. E così – dal ‘91 al ‘96 – hanno portato nel nostro Paese 16 mila iguana e 2 milioni e mezzo di rettili. La moda suggerisce sulla spalla le une e arrotolati al braccio gli altri. Si acquistano per accentuare la diversità – dicono al WWF – e vengono tenuti e coccolati fin quando diventano troppo grandi e ingombranti (l’iguana arriva anche a 2 metri). Allora vengono abbandonati sulle strade o nei corsi d’acqua. L’abbandono, però, può anche diventare una scelta obbligata  – dice Massimiliano Rocco del WWF – perché in Italia, dopo avere fatto leggi che regolano la detenzione di questi animali, lo Stato non si è fatto carico di creare strutture per ospitare questi “clandestini”. Se il camaleonte sequestrato a Fiumicino a fine agosto è ora ospite del Bioparco di Villa Borghese,  resta incerto il futuro di tutti quegli animali – specialmente serpenti – acquistati in gran numero tra il ’96 ed il ’97.
Intanto, sembra cessato l’allarme per le tartarughe californiane: più di 4 milioni e mezzo di esemplari arrivati in Italia dal 1980.  “Per fortuna – ha detto Massimiliano Rocco -  dalla fine del 1997 l’Europa ne ha bloccato il commercio perché questa tartaruga era entrata in competizione con la nostra testuggine palustre, mettendone a rischio la stessa sopravvivenza”.
 
 

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