maggio 2013……………………………………………Il 19 Maggio giornata delle Oasi aperte

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Moltissime le iniziative per grandi e piccoli organizzate nelle Oasi che saranno aperte gratuitamente di tutta Italia: si esplorano zone umide e boschi, si avvistano cervi e caprioli, fenicotteri e anatre selvatiche, si va sulle tracce di lontre e lupi, si costruiscono nidi, si fotografano fiori e farfalle, si liberano rapaci e tartarughe marine curati nei centri WWF, si seguono percorsi sensoriali e poi spettacoli, concerti tradizionali, pic-nic, mercatini biologici.NATURA D’ITALIA IN PERICOLO: Negli ultimi 50 anni, le aree urbane si sono moltiplicate di 3,5 volte, aumentando di quasi 600mila ettari, e si calcola che nei prossimi vent’anni il cemento ne divorerà altrettanti, a un ritmo di 75 ettari al giorno. Su 8.000 chilometri di coste solo il 30% conserva un adeguato stato di naturalità. Il 70% dei Comuni è interessato dal dissesto idrogeologico. Il 17% del territorio italiano è considerato vulnerabile o sensibile a fenomeni di desertificazione. Oltre 2600 aree di interesse nazionale e regionale sono ancora da bonificare dall’inquinamento. I progetti delle grandi infrastrutture mettono a rischio 84 aree protette, 192 Siti di Interesse Comunitario e 64 Important Bird Area. La caccia in deroga e illegale colpisce ogni anno centinaia di migliaia di uccelli, anche di specie protette.
EFFETTO OASI: 100 STORIE DI NATURA SALVATA! Di fronte a questo quadro allarmante, le Oasi sono veri presidi di legalità e natura, dove habitat e specie sono al sicuro. Se non ci fossero state le Oasi, avremmo perso pezzi straordinari del nostro patrimonio naturale che oggi sono bene comune di tutti gli italiani. Gli antichi boschi costieri di Macchiagrande e Foce dell’Arrone, ritagliati nel cemento del litorale romano, sono al sicuro. Gli Stagni di Focognano, a due passi da Firenze, hanno vinto gli attacchi urbanistici e il degrado della Piana Fiorentina. Al posto delle falesie gessose di Torre Salsa, in Sicilia, ci sarebbe un centro di villeggiatura vista mare. Al posto dei candidi cumuli di sale e rosei fenicotteri delle Saline di Trapani, un’area industriale. Al posto del Lago di Burano, paradiso dei birdwatcher all’Argentario, o della prima valle da pesca protetta a Valle Averto, nella Laguna Veneta, ci sarebbero ancora riserve di caccia. Specie simbolo come il cervo sardo, la lontra, il camoscio appenninico, il tritone alpestre o la gallina prataiola, grazie anche alle Oasi, si sono salvate dall’estinzione, mentre farfalle, anfibi, rettili e centinaia di uccelli acquatici o migratori ci vivono al sicuro, così come tante specie di piante, anche rare e secolari. Le oasi sono praticamente in tutte le regioni, come un vero e proprio parco nazionale diffuso, dalle Alpi alla Sicilia, dove si fa conservazione, educazione ambientale, ricerca scientifica e agricoltura biologica. Nei Centri di Recupero vengono curati migliaia di animali ogni anno, che spesso tornano liberi. Dalle Oasi sono nati parchi nazionali, come quello della Majella o dei Monti Picentini. Altre sono polmoni verdi per le città, come Vanzago a Milano, Cratere degli Astroni in piena Napoli o Ripa Bianca di Jesi. Molte, come Monte Arcosu, Bosco Rocconi, Bosco Foce dell’Arrone, sono nate proprio grazie a campagne di raccolta fondi come questa. Ogni anno circa 400.000 persone, di cui due terzi sono giovani e scolaresche, le frequentano. Ma le minacce continuano e serve un’azione quotidiana per combatterle: nell’Oasi di Penne, in Abruzzo, si erano già aperti i cantieri per una strada, l’Oasi di Vanzago è interessata da un piano cave, a Orbetello aleggia lo spettro di nuove infrastrutture, incendi estivi e cambiamenti climatici colpiscono boschi e ambienti preziosi, e in molte zone i bracconieri sono ancora in agguato.
“La natura è un diritto inalienabile composto di beni comuni, accessibili, equamente distribuiti – ha detto Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario del WWF Italia - Per vivere bene, bere, mangiare, respirare, dobbiamo vivere in una natura di qualità. Dobbiamo ricucire il rapporto tra uomo e natura, aumentare l’attenzione per habitat e specie, eliminare le minacce che stanno alterando gli equilibri del pianeta, cambiare i comportamenti che portano a scelte sbagliate. Il WWF pone la natura al centro della sua azione. E le Oasi ne sono la parte fondante. Ma possono vivere solo con il sostegno di tutti gli italiani, a cui oggi lanciamo il nostro appello.”

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